7000 specie scoperte nella fossa oceanica più profonda della Terra

La scoperta di oltre 7000 nuove specie microbiche nella Fossa delle Marianne, la depressione oceanica più profonda del pianeta, rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione della biodiversità in condizioni estreme. Questa sorprendente varietà di microrganismi è stata trovata a oltre 6000 metri sotto il livello del mare, rivelando nuovi aspetti sulla vita in ambienti caratterizzati da elevate pressioni e scarsità di nutrienti.
Nuove scoperte nella fossa delle marianne
La Fossa delle Marianne ha svelato migliaia di specie microbiche che non presentano somiglianze con le forme di vita conosciute sulla superficie terrestre. Questi organismi si sono evoluti per adattarsi a condizioni estreme, come temperature prossime allo zero e pressioni enormi, superando 1.100 atmosfere nel punto più profondo chiamato Challenger Deep.
Esplorazione della zona adale
L’interesse per la zona adale, che si estende da circa 6 chilometri fino a 11 chilometri sotto il livello del mare, è stato riacceso grazie all’uso del sommergibile cinese Fendouzhe. Tra agosto e novembre 2021, i ricercatori hanno effettuato 33 immersioni raccogliendo campioni significativi.
Risultati dell’analisi microbiologica
Dall’analisi dei campioni prelevati sono state identificate ben 7.564 specie di microbi, gran parte delle quali risultano essere nuove per la scienza. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica Cell, dove gli autori hanno sottolineato l’importanza dello studio nell’ambito dell’ecologia microbica.
Biodiversità sorprendente in condizioni estreme
Nella zona adale della Fossa delle Marianne, la vita è particolarmente difficile: le temperature gelide e la pressione elevata pongono sfide significative. Nonostante ciò, i ricercatori hanno scoperto una biodiversità sorprendente.
Strategie di sopravvivenza dei microbi
I microbi identificati adottano principalmente due strategie: alcuni possiedono genomi piccoli e semplici, mentre altri hanno genomi più complessi orientati verso la versatilità. Questa diversità consente loro di adattarsi alle severe condizioni ambientali.
- Microbi con genomi piccoli: progettati per l’efficienza e resistenza agli stress ambientali.
- Microbi con genomi grandi: maggiormente versatili e capaci di utilizzare vari tipi di nutrienti.
- Aumento della novità biologica: livelli straordinariamente elevati tra procarioti e virus.
I risultati ottenuti offrono uno sguardo approfondito sull’ecosistema unico della Fossa delle Marianne e aprono nuove opportunità per future ricerche nel campo delle biotecnologie.