Alex Marangon morto dopo rito sciamanico, la denuncia del padre

La tragica vicenda di Alex Marangon continua a suscitare emozioni e interrogativi, specialmente dopo la pubblicazione degli esiti dell’autopsia. Il giovane, scomparso nel luglio scorso dopo un rito sciamanico a Vidor, è stato trovato senza vita nel greto del fiume Piave. La lettera scritta dal padre del 25enne mette in luce il profondo dolore e l’ingiustizia percepita dalla famiglia.
la lettera del padre di alex marangon
Il genitore di Alex ha espresso il suo straziante dolore attraverso una lettera condivisa su un gruppo Facebook dedicato al figlio. Nella missiva, afferma: “Stiamo perdendo le poche energie che ci erano rimaste” e denuncia come la famiglia si senta sempre più sola e abbandonata. La frase “Ti stanno uccidendo una seconda volta” evidenzia la sofferenza emotiva causata dalla situazione attuale.
le circostanze della morte
Dopo gli accertamenti medico-legali, è emerso che Alex sarebbe caduto dalla terrazza dell’abbazia di Santa Bona. Sul suo corpo sono stati riscontrati segni evidenti di un pestaggio avvenuto prima della sua morte. Questo aspetto solleva ulteriori domande sulla dinamica degli eventi che hanno portato alla sua scomparsa.
le parole del padre
Luca Marangon ha descritto il figlio come una persona buona e generosa, sempre pronta ad aiutare chi aveva bisogno. Ha espresso la sua frustrazione nei confronti dell’omertà da parte delle persone ritenute amiche e delle istituzioni coinvolte nella gestione della situazione. Conclude con un desiderio di giustizia divina per il figlio.
la posizione legale della famiglia marangon
L’avvocato Stefano Tigani ha commentato la situazione in un post rivolto alla madre e alla sorella di Alex, sottolineando l’impegno della famiglia nella ricerca della verità. L’avvocato contesta fermamente l’ipotesi del suicidio, definendola illogica data la personalità vivace e socievole di Alex.
- Alex Marangon, vittima della tragedia
- Luca Marangon, padre del giovane
- Stefano Tigani, avvocato della famiglia
- Mamma e sorella di Alex, sostenitrici nella ricerca della verità
Le dichiarazioni dell’avvocato mettono in discussione anche i tempi e le modalità con cui è stata gestita l’indagine sulla morte del giovane, chiedendo chiarezza sulle informazioni fornite finora alle autorità competenti.