Almasri e Viminale: indagini del Tribunale sui ministri coinvolti

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Il recente sviluppo del caso Almasri ha portato a un ampliamento delle indagini da parte del Tribunale dei ministri, che ha richiesto la consegna di documenti al Viminale. Questa azione segue una richiesta simile già inoltrata al Ministero della Giustizia, guidato da Carlo Nordio. Le indagini ora coinvolgono anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

richiesta di esibizione degli atti

È stata formalizzata una richiesta di consegna degli atti riguardanti l’espulsione del generale libico accusato di torture dalla Corte Penale Internazionale (CPI) e il suo rimpatrio tramite un volo statale. Questo ordine si inserisce in un contesto più ampio di accertamenti avviati dal Tribunale dei ministri, in seguito all’iscrizione nel registro degli indagati della premier Giorgia Meloni, dei ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi, e del sottosegretario Alfredo Mantovano.

origine dell’indagine

L’inchiesta è scaturita dalla denuncia presentata dall’avvocato Luigi Li Gotti presso la Procura di Roma. Il procuratore generale Francesco Lo Voi ha dato seguito alla denuncia iscrivendo la notizia di reato. Gli indagati sono accusati di:

  • peculato
  • favoreggiamento
  • omissione d’atti d’ufficio

dettagli sull’accaduto

I giudici dovranno chiarire cosa sia realmente accaduto tra il fermo effettuato dalla Digos di Torino nella notte del 18 gennaio e il rilascio avvenuto pochi giorni dopo, culminando con l’immediata espulsione decisa dal ministro dell’Interno. Il Tribunale dei ministri avrà tre mesi per valutare i fatti e stabilire eventuali responsabilità.

scadenza per le decisioni

Dopo i 90 giorni dalla trasmissione del fascicolo da parte della Procura di Roma, i giudici dovranno comunicare se richiederanno alle Camere il permesso per procedere o se archivieranno l’indagine.

indagini parallele della corte penale internazionale

A questo filone si aggiungono gli accertamenti condotti dalla CPI, che ha invitato l’Italia a fornire spiegazioni sulla mancata consegna del capo della polizia ricercato con mandato d’arresto internazionale. La Corte ha fissato un termine di trenta giorni per ricevere chiarimenti sulle ragioni delle inadempienze riscontrate dai giudici.

dichiarazione necessaria da parte del governo

Il governo italiano deve giustificare perché non siano state adottate misure per dare esecuzione al mandato dell’Aja e perché sia stato rilasciato l’uomo senza trasmettere all’autorità giudiziaria il materiale sequestrato durante l’arresto.

scontro politico imminente

Infine, si avvicina la data del 25 febbraio, quando alla Camera verrà discussa la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Nordio proposta dalle opposizioni.