Alzheimer: un composto del rosmarino riduce l’amiloide e ferma il declino mentale

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Recenti studi condotti da un team di ricerca statunitense hanno evidenziato il potenziale terapeutico di un derivato dell’acido carnosico, un composto con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie presente nel rosmarino e nella salvia. Questo composto ha dimostrato la capacità di aumentare le sinapsi, migliorare la memoria e rimuovere le placche di beta amiloide e proteina tau dal cervello in modelli preclinici. I risultati suggeriscono che il declino cognitivo possa essere praticamente invertito, aprendo così nuove prospettive per lo sviluppo di farmaci contro l’Alzheimer.

caratteristiche dell’acido carnosico

L’acido carnosico, presente nel rosmarino e nella salvia, rappresenta una possibile innovazione nel trattamento del morbo di Alzheimer e altre malattie neurodegenerative. La sua forma stabile, nota come diAcCA, ha mostrato efficacia sia antinfiammatoria che antiossidante. In esperimenti su topi affetti da Alzheimer, il farmaco sperimentale ha portato a risultati notevoli:

  • Eliminazione delle placche di beta amiloide
  • Rimozione dei grovigli di tau
  • Aumento della formazione di nuove sinapsi
  • Miglioramenti significativi nei test della memoria
  • Inversione del declino cognitivo senza tossicità evidente

implicazioni cliniche e futuri sviluppi

I risultati preclinici indicano che questo composto potrebbe costituire una vera svolta nella lotta contro l’Alzheimer, una malattia destinata a colpire sempre più persone secondo le proiezioni dell’OMS. Sebbene sia prematuro affermare che il farmaco avrà la stessa efficacia negli esseri umani, i dati attuali sono molto promettenti. L’acido carnosico è già conosciuto per i suoi molteplici benefici per la salute; infatti, la National Library of Medicine degli Stati Uniti ne riconosce diverse proprietà positive.

il processo di scoperta del farmaco

Il team guidato dal professor Stuart A. Lipton presso il The Scripps Research Institute ha identificato e testato il derivato diAcCA dopo aver sintetizzato vari composti stabilizzati dell’acido carnosico. I ricercatori hanno confermato che questa molecola riesce ad attraversare la barriera ematoencefalica ed esercitare effetti benefici sul cervello attraverso meccanismi cellulari specifici.

sperimentazione futura

Sebbene ci vorrà tempo prima che si possano avviare studi clinici sull’uomo, l’approvazione precedente dell’acido carnosico potrebbe accelerare il processo per questo nuovo farmaco. Gli scienziati ipotizzano anche applicazioni terapeutiche in altre patologie come Parkinson e diabete grazie alle sue proprietà benefiche.

potenziali benefici aggiuntivi

I ricercatori ritengono che l’acido carnosico possa offrire vantaggi anche contro infezioni come COVID-19, rendendolo un composto estremamente versatile nel panorama medico attuale.

Autori dello studio:
  • Professor Stuart A. Lipton – Scripps Research Institute
  • Socrates Biosciences, Inc.
  • Dipartimento di Neuroscienze – Università della California di San Diego
  • Behavioral Core – UC San Diego