Api domestiche e scomparsa delle api selvatiche: un problema da affrontare

Le api rappresentano un elemento fondamentale per l’ecosistema, ma non tutte le specie svolgono lo stesso ruolo. Recenti ricerche condotte sull’isola di Giannutri, parte dell’Arcipelago Toscano, hanno evidenziato una preoccupante diminuzione delle popolazioni di api selvatiche. In particolare, è stata osservata una riduzione dell’80% nelle specie Anthophora dispar e Bombus terrestris in un periodo di soli quattro anni. L’ipotesi principale attribuisce questa crisi all’influenza negativa dell’ape domestica, selezionata dall’uomo per la produzione di miele.

Analisi dei risultati dello studio su Giannutri

L’indagine, realizzata dalle Università di Firenze e Pisa, ha trasformato Giannutri in un laboratorio a cielo aperto per comprendere le dinamiche tra api domestiche e selvatiche. L’isola, che misura appena 2,6 chilometri quadrati, ha visto l’introduzione delle arnie nel 2018 per la produzione di miele. Il Parco Nazionale ha recentemente deciso di non rinnovare il permesso per queste attività.

Durante lo studio è emerso che il numero di api da miele presenti sull’isola supera quello medio europeo e anche i valori considerati sostenibili dalla letteratura scientifica. Questo squilibrio ha influito negativamente sulla disponibilità di risorse come polline e nettare, essenziali per nutrire sia le larve che gli adulti delle specie selvatiche.

Dati raccolti durante la ricerca

I ricercatori hanno monitorato attentamente due specie: l’ape solitaria Anthophora dispar e il bombo Bombus terrestris. Per valutare l’impatto della presenza delle api da miele sul comportamento delle selvatiche, sono state chiuse le arnie in determinati giorni. I risultati hanno mostrato una maggiore disponibilità di polline e nettare quando le arnie erano chiuse, suggerendo che le api selvatiche si dimostrano più efficienti nel foraggiamento.

Nell’arco dei quattro anni dello studio iniziato nel 2021, è stato registrato un significativo calo della popolazione delle api selvatiche del 80%. Sebbene non vi siano prove definitive riguardo a una relazione causale con la presenza delle apicolture domestiche, i ricercatori ipotizzano un possibile legame considerando l’assenza di altri fattori climatici rilevanti.

Tutela della biodiversità nell’Arcipelago Toscano

A seguito dei risultati ottenuti, il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano ha deciso di sospendere temporaneamente la concessione alle attività apistiche sull’isola. Il progetto continuerà senza la presenza dell’Apis mellifera per osservare eventuali cambiamenti nelle popolazioni selvatiche nei prossimi anni.

I ricercatori coinvolti nello studio sono motivati dalla necessità di comprendere meglio l’equilibrio fra specie domestiche e selvatiche. È fondamentale proteggere la biodiversità poiché le api selvatiche offrono importanti servizi ecosistemici come l’impollinazione efficiente rispetto ad altre piante rispetto all’ape da miele.

  • Leonardo Dapporto: Professore associato presso l’Università di Firenze;
  • Lorenzo Pasquali: Primo autore dello studio;
  • Alessandro Cini: Ricercatore presso l’Università di Pisa;
  • Diverse altre personalità accademiche coinvolte nella ricerca;