Assicurazione contro le catastrofi naturali: novità per le aziende dal 31 marzo

Dal 31 marzo, tutte le aziende operanti in Italia saranno obbligate a stipulare una polizza assicurativa per la protezione contro terremoti, alluvioni e altre calamità naturali. Questa nuova normativa è stata introdotta con l’intento di limitare i costi pubblici e garantire risarcimenti più rapidi. Sorgono diverse problematiche legate ai costi elevati delle polizze e alla mancanza di sanzioni per le imprese che non si adeguano.
obbligo assicurativo: sfide e incertezze
La normativa si applicherà a tutte le imprese, indipendentemente dalla nazionalità, purché abbiano una sede fisica in Italia. Le sole eccezioni riguardano le aziende agricole, della pesca e dell’acquacoltura, per cui l’obbligo entrerà in vigore nel 2026. Anche i liberi professionisti privi di una sede operativa sono esentati.
Attualmente solo il 5% delle imprese italiane possiede un’assicurazione contro eventi catastrofici. Questo dato evidenzia l’impatto significativo della misura sul settore produttivo. L’entrata in vigore dell’obbligo era inizialmente prevista per il 31 dicembre 2024, ma è stata posticipata a causa della complessità attuativa. Il decreto attuativo è stato reso pubblico solo a fine febbraio, suscitando proteste da parte delle associazioni di categoria e delle compagnie assicurative per la difficoltà di predisporre offerte adeguate in tempi brevi.
Nonostante la scadenza imminente, esperti del settore ritengono che i dettagli forniti siano ancora insufficienti; alcune imprese hanno già richiesto un ulteriore rinvio. Il governo sta valutando se accogliere queste richieste o mantenere la data fissata.
sanzioni assenti: un aspetto controverso
Un punto critico della normativa è rappresentato dall’assenza di sanzioni per chi non ottempera: sebbene ciò possa ridurre la pressione sulle aziende, potrebbe compromettere l’efficacia della misura stessa. Infatti, molte imprese potrebbero rimanere senza copertura assicurativa. Coloro che decidono di non stipulare una polizza potrebbero affrontare svantaggi significativi come:
- Difficoltà nell’accesso ai bandi pubblici;
- Aumento degli ostacoli per ottenere finanziamenti;
- Impossibilità di ricevere risarcimenti in caso di danni.
sostenibilità economica delle polizze: costi elevati
Le aziende potranno rivolgersi a qualsiasi compagnia assicurativa per ottenere la polizza richiesta; è importante notare che tale contratto non può essere rifiutato secondo legge. I premi assicurativi risultano piuttosto onerosi poiché devono coprire eventi diversi come terremoti e alluvioni con risarcimenti potenzialmente molto elevati.
L’industria assicurativa ha dovuto adattarsi rapidamente creando prodotti specifici nel breve tempo disponibile. Inoltre, vi è necessità di stabilire modalità adeguate per il rimborso: oltre all’indennizzo economico, le polizze potrebbero includere servizi aggiuntivi come pulizia e ripristino dei locali danneggiati.
Anche la sostenibilità economica delle polizze rappresenta una preoccupazione: mentre gli incidenti stradali coinvolgono pochi soggetti alla volta, una calamità naturale può generare migliaia di richieste simultanee rischiando la stabilità del settore stesso. Per mitigare tali rischi, il governo ha coinvolto SACE – società pubblica specializzata nelle garanzie assicurative – al fine di rendere le polizze più accessibili e ridurre il rischio di fallimento delle compagnie in caso di eventi su larga scala.
difficoltà nell’utilizzo delle assicurazioni contro calamità naturali
Sebbene l’obbligo possa apparire vantaggioso, uno dei motivi principali per cui si ricorre raramente alle assicurazioni contro calamità è la convinzione che lo Stato interverrà coprendo eventuali danni. L’esperienza ha dimostrato che i fondi pubblici sono spesso insufficienti e distribuiti con notevoli ritardi.
Con l’aumento degli eventi estremi causati dai cambiamenti climatici, dotarsi di una copertura assicurativa potrebbe trasformarsi non solo in un obbligo normativo ma anche in una scelta fondamentale per garantire la continuità delle attività economiche.