Bagnoli bradisismo: le storie degli sfollati e le vite interrotte

La recente scossa di terremoto che ha colpito l’area flegrea ha sollevato preoccupazioni tra i residenti di Bagnoli, un quartiere situato a breve distanza da Pozzuoli. Le testimonianze raccolte evidenziano una situazione di grande incertezza e paura, con molti cittadini costretti a lasciare le proprie abitazioni senza avere informazioni chiare sul futuro.
sfollati a Bagnoli: la situazione attuale
Attualmente, sono stati registrati circa 340 sfollati nell’area flegrea. Numerosi residenti di Bagnoli non risultano ancora ufficialmente censiti e attendono la valutazione delle loro abitazioni danneggiate dalla scossa di magnitudo 4.4, avvenuta il 13 marzo con epicentro tra Pozzuoli e Bagnoli. Una giovane residente ha descritto la propria esperienza: “Le nostre vite sono state interrotte; ci troviamo qui giorno e notte per cercare aiuto dai vigili del fuoco riguardo alla stabilità dei nostri edifici”. Questa condizione di limbo genera ansia tra gli abitanti, che temono di rientrare nelle loro case ma non possono accedere all’assistenza riservata agli sfollati.
auto-organizzazione dei cittadini
In risposta all’incertezza, alcuni residenti hanno iniziato a richiedere costose perizie private. Coloro che sono stati evacuati e sistemati negli alberghi si interrogano sul destino delle loro abitazioni dichiarate inagibili. Un altro cittadino ha espresso la necessità di recuperare beni essenziali: “Non possiamo entrare senza la presenza dei vigili; stiamo organizzando un gruppo per ottenere i permessi necessari”. La testimonianza di un’anziana residente sottolinea come prima della scossa nessuno avesse considerato Bagnoli nel contesto del bradisismo, fenomeno associato principalmente a Pozzuoli. “Siamo vicini a Pozzuoli e subiamo gli stessi effetti”, ha affermato.
- Cittadini sfollati
- Aziende locali coinvolte nelle perizie
- Membri della comunità auto-organizzati
- Anziani residenti in via di Niso
- Pompieri intervenuti nell’emergenza