Bonus pensioni a settembre: ecco le date degli accrediti

Recentemente, il Governo ha introdotto una misura innovativa per incentivare la permanenza nel mondo del lavoro anche dopo aver raggiunto i requisiti per la pensione anticipata. Questo provvedimento è noto come Bonus Giorgetti, un’iniziativa che promette di incrementare il reddito netto in busta paga, coinvolgendo potenzialmente migliaia di lavoratori entro la fine del 2025.

bonus esentasse: un incremento dello stipendio

La proposta si basa su un principio semplice ma efficace: coloro che scelgono volontariamente di posticipare l’uscita dal lavoro, pur avendone diritto, potranno ricevere in busta paga la quota dei contributi previdenziali a loro carico, pari al 9,19% dello stipendio lordo. Invece di essere versata all’INPS, questa somma rimarrà nelle tasche del lavoratore e sarà completamente esentasse, rendendo l’incentivo ancora più interessante.

tempistiche e destinatari del bonus

Secondo il calendario ufficiale, il bonus sarà disponibile nel cedolino a partire da settembre 2025 per i dipendenti del settore privato, mentre i lavoratori pubblici dovranno attendere fino a novembre. Il provvedimento si rivolge ai dipendenti pubblici e privati che entro dicembre 2025 avranno maturato i requisiti per la pensione anticipata ordinaria: 62 anni d’età con 41 anni di contributi oppure, per la pensione di vecchiaia, 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Si stima che circa 7000 persone possano beneficiare della misura già nel primo anno di applicazione.

origine del bonus giorgetti

Il Bonus Giorgetti trae origine dal “Bonus Maroni”, introdotto nel 2004, il quale prevedeva incentivi simili per chi decideva di rinviare l’uscita dal lavoro. Anche allora l’intento era duplice: alleggerire il carico sul sistema pensionistico e incentivare i lavoratori più esperti a rimanere attivi nel mercato del lavoro.

l’invecchiamento della popolazione italiana

L’Ufficio parlamentare di Bilancio prevede che nei prossimi cinque anni l’Italia potrebbe perdere fino a 700.000 unità nella forza lavoro, principalmente a causa del calo demografico. Attualmente, il gruppo più numeroso è rappresentato dai cosiddetti “baby boomer”, ovvero coloro tra i 50 e i 64 anni. Questo scenario richiede scelte audaci, come il rafforzamento delle politiche attive rivolte a donne, giovani e immigrati qualificati.

Dunque, appare evidente come il Bonus Giorgetti si inserisca in una strategia complessiva volta a mantenere l’equilibrio del sistema previdenziale e valorizzare l’esperienza accumulata dai lavoratori senior offrendo loro un riconoscimento economico concreto.