Carmine Gallo morto per infarto durante ai domiciliari, ecco i dettagli dell’autopsia

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Il decesso di Carmine Gallo, ex super poliziotto coinvolto nell’inchiesta Equalize, ha suscitato grande attenzione. Secondo i primi risultati dell’autopsia, la causa della morte sarebbe riconducibile a un infarto. Gallo, 66 anni, si trovava agli arresti domiciliari dal 25 ottobre e il suo corpo è stato trovato nella propria abitazione a Garbagnate Milanese il 9 marzo.

Dettagli sul decesso di Carmine Gallo

I primi esami autoptici indicano che Gallo potrebbe essere deceduto per cause naturali. Sono necessari ulteriori accertamenti, tra cui analisi tossicologiche e la relazione finale del medico legale prevista tra circa due mesi. La Procura di Milano ha avviato indagini approfondite per chiarire le circostanze del decesso.

Accertamenti disposti dalla Procura

In seguito alla morte di Gallo, sono stati disposti vari accertamenti su:

  • Cellulare utilizzato da Gallo per comunicare con il proprio avvocato
  • Cellulare della moglie
  • Computer personale di Gallo
  • Farmaci rinvenuti in casa
  • Cibo rimasto nel frigorifero

I risultati preliminari dell’autopsia

Dall’autopsia non emergono segni evidenti di violenza o punture sul corpo del defunto. Gli esami continuano e si attende conferma definitiva sulle cause del decesso.

Carmine Gallo e l’inchiesta Equalize

Carmine Gallo era stato arrestato lo scorso 25 ottobre ed era coinvolto nell’inchiesta su presunti dossieraggi illegali condotti dall’agenzia investigativa Equalize. Durante gli interrogatori aveva iniziato a collaborare con le autorità come “servitore dello Stato”, ammettendo accessi abusivi ai database governativi.

Punti salienti sull’inchiesta Equalize

L’ex super poliziotto avrebbe dovuto comparire davanti al Tribunale del Riesame insieme ad altri indagati il 19 marzo. Si sottolinea che:

  • Carmine Gallo negava di aver guidato una società dedita al dossieraggio illegale.
  • I funerali sono previsti per venerdì 14 marzo presso la chiesa dei Santi Eusebio e Maccabei a Garbagnate Milanese.
  • L’indagine continua sotto la supervisione dei pm Francesco De Tommasi e Antonio Ardituro.