Caso Almasri: Meloni denuncia che l’indagine su di lei danneggia l’Italia e la frustra

Giorgia Meloni, attualmente sotto indagine per il caso Almasri, ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla visibilità internazionale di questa vicenda, definendola “un danno per la nazione”. La presidente del Consiglio ha criticato anche la magistratura, suggerendo che i giudici che desiderano influenzare la politica dovrebbero candidarsi alle elezioni.
Indagine su Giorgia Meloni e il caso Almasri
Il caso che coinvolge Giorgia Meloni riguarda il generale libico Almasri, arrestato in Italia e successivamente rimpatriato in Libia. La premier ha affermato che l’indagine rappresenta un danno per la nazione, partecipando a un evento di Nicola Porro dove ha affrontato la questione.
La Procura di Roma ha inviato un esposto al Tribunale dei Ministri, informando Meloni e altri membri del governo, segnalando un’operazione che, secondo la premier, appare “chiaramente voluta”. Ha sottolineato che le Procure hanno una discrezionalità nelle loro decisioni, citando situazioni in cui non si è proceduto con le indagini nonostante le denunce.
“Un’inchiesta che danneggia l’Italia”
Meloni ha enfatizzato come il caso stia ricevendo attenzione internazionale, commentando che “se in Italia i cittadini comprendono la situazione, all’estero non è lo stesso”. Ha evidenziato che questa inchiesta potrebbe avere un impatto negativo sulle opportunità nazionali e ha espresso frustrazione nel constatare come il suo operato possa essere compromesso da situazioni come queste.
La premier ha dichiarato: “Se gli italiani che dovrebbero supportarmi remano contro, tutto il lavoro può andare in frantumi”. Comunque, ha sottolineato di non essere né preoccupata né demoralizzata, avendo accettato il peso della sua carica con piena consapevolezza.
Critica alla magistratura
Giorgia Meloni ha allargato il suo discorso sulla sua visione del governo, affermando che “la battaglia per un’Italia normale” trascende le divisioni politiche. Ha denunciato il comportamento di alcuni magistrati, descrivendolo come non normale e non inevitabile. Ha sottolineato: “Alcuni magistrati politicizzati cercano di colpire chi non è dalla loro parte”, definendo ciò una degenerazione che può danneggiare il Paese.
La premier ha concluso che la responsabilità nell’ambito della giustizia è essenziale, sottolineando: “Se qualcuno sbaglia, gli italiani mi mandano a casa. Ma se sbagliano i giudici, non vi sono conseguenze”. Ha quindi proposto che coloro che aspirano a governare dovrebbero fare un passo avanti e “candidarsi alle elezioni”.