Chat con andrea prospero: la crisi e il silenzio dopo la morte

Il caso di Andrea Prospero, un giovane studente trovato senza vita a Perugia, ha sollevato interrogativi inquietanti riguardo alle dinamiche delle relazioni online e all’istigazione al suicidio. La vicenda coinvolge Emiliano, un ragazzo romano di 18 anni arrestato con l’accusa di aver spinto il 19enne a togliersi la vita attraverso conversazioni avvenute in chat.
dettagli inquietanti emersi dalle indagini
Le indagini hanno rivelato che Emiliano avrebbe scelto di non contattare i soccorsi dopo aver convinto Andrea a compiere l’estremo gesto, temendo di essere scoperto. Questo aspetto è solo uno dei numerosi dettagli agghiaccianti contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare redatta dalla giudice Margherita Amodeo.
I due ragazzi si erano conosciuti online e avevano instaurato una relazione virtuale per circa due anni. Emiliano era diventato per Andrea una figura di riferimento a cui confidare le proprie difficoltà e il desiderio di porre fine alla propria vita. Le interazioni tra i due sono state caratterizzate da una manipolazione psicologica da parte di Emiliano, che ha incoraggiato il suicidio del coetaneo.
comportamento manipolativo durante le chat
Emiliano ha dimostrato una totale mancanza di empatia nei confronti del disagio esistenziale manifestato da Andrea. Le chat rivelano come abbia rafforzato il proposito suicida del giovane, esortandolo ad assumere dosi massicce di farmaci letali.
- Ossicodone
- Benzodiazepine
Dopo che Andrea aveva ingerito i farmaci, il comportamento preoccupante di Emiliano è emerso chiaramente: anziché cercare aiuto immediato, ha continuato a preoccuparsi principalmente per la sua sicurezza legale.
l’ora decisiva prima della tragedia
Nell’ultimo giorno della vita di Andrea, il 24 gennaio, si sarebbe dovuto incontrare con la sorella gemella Anna ma è scomparso nel nulla. Dopo cinque giorni di ricerche, il suo corpo è stato rinvenuto nell’appartamento dove si era isolato. Durante questo periodo cruciale, Emiliano lo ha incitato a ingerire diverse pasticche e ha mostrato indifferenza ai suoi tentennamenti.
- “Mangia tutte e sette le pasticche e basta”
- “Se vuoi ammazzarti, fallo e basta”
La scoperta della morte del giovane non ha suscitato in lui alcun impulso immediato ad allertare i soccorsi; anzi, ha atteso più di un’ora prima di considerare l’opzione dell’ambulanza.
le conseguenze legali dell’accaduto
L’arresto del 18enne è stato motivato dal comportamento tenuto dopo la consapevolezza che Andrea aveva effettivamente assunto i farmaci letali. L’indagine prosegue per chiarire ulteriormente gli eventi e analizzare tutti gli elementi raccolti dagli inquirenti.
- difficoltà emotive condivise tra i ragazzi
- sospetti sulla cessione dei farmaci da parte di terzi
- analisi dei dispositivi elettronici trovati sul luogo della tragedia
L’attenzione degli investigatori rimane alta mentre si cercano risposte definitive su questa drammatica vicenda.