Coniugi mummificati a Verona: la sorprendente verità sulla loro morte

L’episodio che ha colpito la comunità di Verona riguarda la tragica scoperta dei coniugi Marco Steffenoni e Maria Teresa Nizzola, trovati morti nella loro villa dopo un periodo di quattro mesi. La situazione presenta ancora molte incognite e interrogativi su quanto accaduto.
indagini sulla morte dei coniugi
Le indagini sono attualmente in corso per chiarire le circostanze del decesso di Marco Steffenoni (75 anni) e Maria Teresa Nizzola (76 anni). Si è stabilito che l’uomo è deceduto a causa di un infarto, mentre le cause della morte della donna rimangono sconosciute. I risultati degli esami tossicologici potrebbero fornire ulteriori dettagli: una delle ipotesi suggerisce che il monossido di carbonio potrebbe essere stato letale per la donna, dato che sono stati rinvenuti segni della sua presenza nell’abitazione.
ipotesi sul decesso
Un aspetto cruciale da chiarire è chi dei due coniugi sia deceduto per primo. Si suppone che Marco possa essere morto prima e che Maria abbia successivamente deciso di togliersi la vita. Le modalità precise in cui si sarebbe verificato il rilascio del gas velenoso sono ancora oggetto di indagine.
assenza prolungata e solitudine
Due fatti certi emergono dalla ricostruzione: non ci sono segni evidenti di violenza sui corpi e nessuno ha allertato i soccorsi durante il lungo periodo della loro assenza. Questo scenario suggerisce una situazione di solitudine, poiché nessuno si era accorto della loro mancanza per diversi mesi.
dettagli sulla scoperta dei corpi
Dalla prima analisi risulta probabile che Marco fosse l’unico a trovarsi nel letto al piano superiore al momento del decesso, mentre Maria sarebbe stata trovata su una poltrona al piano terra, nel salotto. Gli accertamenti continuano per determinare se il monossido di carbonio abbia giocato un ruolo decisivo nella sua morte.
sciacallaggio post-mortem
Aggiungendo ulteriore mistero alla vicenda, si segnala una violazione avvenuta 48 ore dopo il ritrovamento dei cadaveri. Qualcuno ha infranto i sigilli imposti dalle forze dell’ordine ed è entrato nella villa. È stato rinvenuto un cancello sfondato e tracce evidenti del passaggio di individui estranei.
- Cancello sfondato
- Sigilli rotti
- Auto parcheggiata fuori dalla proprietà, sequestrata perché rubata in Toscana
I motivi dietro questa intrusione rimangono ignoti: si tratterebbe forse di malintenzionati intenti a rubare o altro? Attualmente non è chiaro se siano stati sottratti beni dall’abitazione.