Decreto bollette rinviato dal governo Meloni: problemi da risolvere

Il recente rifiuto di Giorgia Meloni riguardo al decreto sulle bollette ha sollevato una serie di sfide per i ministeri coinvolti. Le difficoltà si concentrano su come garantire un sostegno adeguato a famiglie e imprese, evitando al contempo conflitti con le normative europee.
slittamento del consiglio dei ministri
Il Consiglio dei ministri, inizialmente previsto per venerdì, è stato posticipato a lunedì prossimo. Questo rinvio ha conseguenze dirette sul tanto atteso decreto bollette, che si propone di affrontare l’aumento dei costi energetici. La premier Meloni ha definito il testo “non soddisfacente”, richiedendo ulteriori approfondimenti sulle misure da adottare.
tematiche in discussione e coperture finanziarie
Il decreto, annunciato a metà febbraio, presenta già delle complessità nella sua approvazione. I ministeri dell’Economia e dell’Ambiente, guidati rispettivamente da Giancarlo Giorgetti e Gilberto Pichetto Fratin, sono attivamente coinvolti nello studio del testo. L’attenzione è rivolta principalmente alle categorie che beneficeranno delle nuove misure: famiglie e imprese, con particolare focus sui soggetti più vulnerabili.
- Giancarlo Giorgetti – Ministero dell’Economia
- Gilberto Pichetto Fratin – Ministero dell’Ambiente
Un tema cruciale riguarda le coperture economiche necessarie per implementare queste misure. Sul tavolo ci sono circa 3 miliardi di euro, ma per potenziare gli aiuti destinati ai ceti meno abbienti potrebbero servire risorse aggiuntive.
aumento della soglia ISEE e bonus sociali
L’idea del governo include l’intenzione di aumentare la soglia ISEE attuale di 9.530 euro per accedere ai bonus sociali bollette, ampliando così il numero di beneficiari. Questa modifica potrebbe consentire a circa 6 milioni di famiglie di ricevere sconti significativi, sebbene i costi associati possano superare il miliardo di euro.
- Aumento della soglia ISEE per accesso ai bonus sociali
- Circa 6 milioni di famiglie potenzialmente beneficiarie
- Costi superiori al miliardo di euro previsti solo per questa misura
L’attuazione potrebbe incontrare resistenze all’interno del Ministero dell’Economia e Finanze (Mef).
I tecnici stanno considerando anche la possibilità di azzerare il differenziale tra il costo del gas nel mercato italiano e quello nei mercati internazionali. Tale intervento mira a ridurre l’impatto dei prezzi elevati sulla bolletta finale degli utenti.
- Potenziamento delle concessioni idroelettriche scadute entro il 2029
- Riduzione dei costi per la distribuzione del gas naturale per le aziende energivore
- Recupero previsto di circa 600 milioni dalle aste sulle emissioni CO2 (Ets)
D’altra parte, le richieste degli alleati politici complicano ulteriormente la situazione: Lega chiede una nuova rottamazione delle cartelle esattoriali mentre Forza Italia spinge per un taglio dell’Irpef. Trovare un compromesso sarà fondamentale per evitare tensioni politiche interne.