Delitto di Garlasco: il Ris svela il mistero del Dna sulle unghie

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Il caso dell’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto nel 2007 a Garlasco, continua a suscitare interesse e dibattito. Recenti sviluppi hanno portato la Procura di Pavia a riaprire le indagini, ponendo nuovamente l’accento su elementi chiave del caso, tra cui il Dna trovato sotto le unghie della vittima.

dna sotto le unghie: analisi e interpretazioni

Secondo Giampietro Lago, ex comandante del Ris di Parma e consulente nel processo contro Alberto Stasi, il Dna rinvenuto non permette un’identificazione certa. Lago afferma che “non identifica Tizio o Caio”, ma si tratta piuttosto di una «presunta identificazione». Anche se fosse considerato valido, questo dato non sarebbe risolutivo per l’indagine.

materiale sub-ungueale: situazione attuale

Lago sottolinea che il materiale trovato sulle unghie di Chiara Poggi è ormai esaurito. Pertanto, anche se ritenuto comparabile, non potrebbe fornire informazioni utili sull’identità della persona che ha avuto contatto con la vittima. Le sue dichiarazioni sono state fatte in occasione di una recente perizia condotta dal professor Francesco De Stefano e da altri esperti nel campo della genetica forense.

riapertura del caso: nuove indagini

A quasi diciotto anni dal delitto, la Procura sta ora indagando su Andrea Sempio, amico del fratello della vittima. Secondo i legali di Stasi, il Dna rinvenuto appartiene proprio a lui. Lago mette in guardia sul fatto che qualsiasi nuova analisi deve tenere conto delle precedenti discussioni e conclusioni raggiunte durante la perizia originale.

considerazioni finali sulla prova genetica

Lago conclude affermando che “non c’è stato nessun errore” nelle precedenti valutazioni scientifiche e ribadisce che i dati disponibili continuano a non supportare l’identificazione diretta di alcun sospettato. La traccia genetica rimane quindi poco utile ai fini dell’accertamento della verità.

  • Giampietro Lago – Ex comandante del Ris di Parma
  • Alberto Stasi – Condannato per l’omicidio
  • Andrea Sempio – Indagato nella riapertura del caso
  • Professor Francesco De Stefano – Esperto in genetica forense
  • Famiglia Poggi – Parte civile nel processo