Dispositivo per assaporare cibi a 1000 chilometri di distanza

Recentemente, un gruppo di scienziati ha sviluppato un innovativo dispositivo denominato e-Taste, capace di riprodurre il gusto a distanza. Questa invenzione rappresenta un significativo passo avanti verso esperienze sempre più immersive nella realtà virtuale. Le sue potenziali applicazioni spaziano dai giochi immersivi allo shopping online, fino alla gestione del peso e ai test sensoriali.
Grazie alle attuali tecnologie, è possibile vedere e sentire anche a grandi distanze; ora si sta cercando di estendere queste capacità al gusto. Il dispositivo permette di ricreare i sapori di cibi e bevande, consentendo agli utenti di condividerli in tempo reale. Ciò implica che sarà possibile assaporare ricette da libri di cucina, provare salse prima dell’acquisto online o addirittura gustare ciò che un amico sta mangiando durante una videochiamata. Attualmente, l’e-Taste è ancora in fase prototipale e presenta diverse sfide da affrontare, ma rappresenta un primo passo importante per migliorare i sistemi di realtà virtuale e aumentata.
funzionamento del dispositivo e-Taste
Sulla rivista Science Advances, gli scienziati hanno descritto il funzionamento dell’e-Taste, composto da due elementi principali. Il primo è una piattaforma di rilevamento nota come lingua elettronica, capace di raccogliere dati sulla concentrazione di cinque sostanze chimiche del gusto presenti in un campione liquido. Queste informazioni vengono poi trasmesse senza fili al secondo componente, che utilizza piccole pompe elettromagnetiche per rilasciare le sostanze chimiche in modo controllato digitalmente.
sostanze chimiche coinvolte nel gusto
Le cinque sostanze chimiche utilizzate per ricostruire i sapori sono mescolate prima della consegna e corrispondono a quelle presenti nel prodotto originale:
- Glucosio>: crea una sensazione dolce
- Acido citrico>: conferisce un sapore aspro
- Cloruro di sodio>: produce un gusto salato
- Cloruro di magnesio>: restituisce un sapore amaro
- Glutammato>: genera il quinto gusto, l’umami
difficoltà nella replicazione del gusto nella realtà virtuale
La simulazione dei gusti non è priva di difficoltà; alcuni sapori come quelli dei cibi piccanti o grassi risultano complessi da riprodurre. Inoltre, lavorare con piccole quantità liquide rende difficile stabilire le giuste concentrazioni delle molecole necessarie per restituire il gusto autentico. Come spiegato dal coautore dello studio Yizhen Jia: “Tutto deve essere al posto giusto affinché si possa dire: questo è un buon caffè”.
Il team sta attualmente esplorando se delle deboli vibrazioni sulla lingua possano contribuire a simulare la consistenza degli alimenti e stanno studiando anche gli odori per completare l’esperienza sensoriale complessiva. Nonostante le sfide incontrate, questa ricerca apre nuove possibilità per integrare il senso del gusto nelle esperienze digitali all’interno della tecnologia AR/VR.