Donna iraniana in fuga dal regime detenuta ingiustamente in Italia

La storia di Marjan Jamali, una giovane iraniana di 29 anni, rappresenta un esempio emblematico delle sfide e delle ingiustizie affrontate dalle donne migranti. Attualmente agli arresti domiciliari in Italia, Jamali ha cercato di fuggire da un marito violento e da un regime oppressivo, trovandosi invece coinvolta in una vicenda che mette in luce le carenze del sistema giuridico italiano.
la fuga dall’iran e le violenze subite
Marjan Jamali ha abbandonato l’Iran nel tentativo di scappare da un matrimonio segnato dalla violenza e dal regime repressivo del suo paese. Durante il viaggio verso l’Europa nell’ottobre 2023, ha subito molestie da parte di tre uomini iracheni durante la traversata del Mediterraneo. Al suo arrivo al porto di Roccella Jonica, è stata accusata ingiustamente di essere una scafista. Dal 27 maggio 2024, vive agli arresti domiciliari con il figlio di otto anni presso la cooperativa “Jungi Mundu” a Camini, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione irregolare.
l’arresto e le problematiche legali
Dopo essere stata arrestata il 28 ottobre 2023, Marjan ha richiesto assistenza per comprendere le accuse contro di lei. Il diritto a un traduttore non è stato rispettato nei tempi dovuti. L’articolo 111 della Costituzione italiana stabilisce chiaramente che chi non comprende la lingua del processo deve ricevere supporto linguistico adeguato.
le accuse basate sulla normativa vigente
L’imputazione contro Marjan si fonda sull’articolo 12 del Testo Unico sull’Immigrazione, che sanziona chi facilita l’ingresso irregolare senza distinguere tra profitto e aiuto umanitario. Questo approccio contrasta con gli standard internazionali che vietano la criminalizzazione delle vittime che cercano semplicemente sicurezza.
il ruolo di amnesty international nella vicenda
Amnesty International Italia, attraverso il portavoce Riccardo Noury, ha denunciato come la retorica politica abbia contribuito all’inasprimento delle leggi contro i migranti. Secondo Noury, è urgente riformare la legislazione sul favoreggiamento dell’immigrazione irregolare affinché non punisca chi agisce in buona fede per aiutare coloro che fuggono dalla violenza.
richieste per protezione internazionale
L’organizzazione chiede a gran voce che l’Italia e l’Europa garantiscano protezione alle donne come Marjan Jamali, evitando ulteriori penalizzazioni per le circostanze drammatiche che hanno costretto queste persone a lasciare i loro paesi d’origine.
- Marjan Jamali
- Riccardo Noury
- Mahsa Amini
- Maysoon Majidi
- “Jungi Mundu”