Fondi a fondo perduto per trasferirsi nei comuni montani del trentino

La Provincia Autonoma di Trento ha avviato un’importante iniziativa volta a contrastare il fenomeno dello spopolamento delle aree interne, in particolare quelle montane. Questo progetto prevede l’erogazione di contributi a fondo perduto fino a 100mila euro per incentivare l’acquisto e la ristrutturazione di immobili situati in 33 borghi selezionati. L’obiettivo principale è quello di attrarre nuove famiglie e rivitalizzare comunità che negli ultimi anni hanno subito un progressivo declino demografico.
Un’iniziativa sociale e strutturale
Ileana Olivo, dirigente provinciale dell’unità di missione, ha evidenziato l’importanza sociale del progetto, sottolineando che non si tratta solo di recupero edilizio, ma anche della creazione di un tessuto sociale attivo e inclusivo. Il focus è su come i nuovi arrivati possano contribuire al benessere della comunità senza considerare il reddito ISEE. Anche solo cinque nuove famiglie possono fare una differenza significativa nella rinascita di questi luoghi.
Contributi fino all’80% per i centri storici
I contributi offerti coprono una parte consistente delle spese per la ristrutturazione. È possibile ottenere fino a 50mila euro per le abitazioni, con un incremento a 80mila euro per gli interventi nei centri storici, dove il sostegno copre il 40% dei costi. Nelle zone periferiche, la percentuale scende al 35%, mentre chi acquista una casa da ristrutturare può ricevere ulteriori aiuti fino a 20mila euro. Si stima che circa 100 immobili possano essere recuperati e trasformati in residenze o attività produttive.
Chi può partecipare
I beneficiari del programma non devono necessariamente risiedere nei comuni interessati, ad eccezione degli individui con più di 45 anni. Ogni richiedente può presentare domande per un massimo di tre unità immobiliari, dando priorità agli interventi sul restauro delle facciate e alla riqualificazione energetica. Le istanze saranno raccolte durante finestre temporali specifiche di 3-4 mesi, con l’intenzione di avviare i lavori entro la fine del 2025.
I 33 comuni selezionati
La scelta dei comuni coinvolti si basa su due criteri fondamentali: il calo demografico e un basso indice turistico. Tra le aree incluse vi sono la Val di Non, la Val di Sole e la Valsugana, insieme a località note come Primiero e San Martino di Castrozza. L’iniziativa mira ad escludere territori già supportati dal turismo, concentrandosi su quelli in difficoltà strutturale.
Dopo l’approvazione del provvedimento, sarà avviata una campagna promozionale in collaborazione con Trentino Marketing per far conoscere le opportunità offerte dai comuni selezionati sia sul mercato nazionale che internazionale.
- Val di Non
- Val di Sole
- Valsugana
- Primiero
- San Martino di Castrozza