Genitori e bambini: perché si usano solo sostantivi maschili nella descrizione delle immagini

Il tema dei pregiudizi di genere è di grande rilevanza e si manifesta sin dalla prima infanzia. Un recente studio condotto dalla New York University ha messo in luce come il linguaggio utilizzato dai genitori durante la lettura di fiabe possa influenzare profondamente la percezione dei bambini riguardo ai ruoli di genere.
l’influenza del linguaggio genitoriale
Le parole scelte dai genitori hanno un impatto significativo sulla formazione della psiche infantile. Questo studio ha presentato un enigma classico: un ragazzo rimane coinvolto in un incidente d’auto che porta alla morte del padre, e il medico che deve operarlo dichiara: “Non posso operarlo, è mio figlio”. La risposta corretta è “la madre”, ma pochi riescono a pensarlo a causa degli stereotipi radicati.
metodologia della ricerca
I ricercatori hanno esaminato 822 coppie formate da genitori e figli, con età compresa tra i 4 e i 10 anni. Hanno chiesto ai genitori di descrivere delle immagini raffiguranti bambini intenti a giocare in un parco. Si è scoperto che le descrizioni erano influenzate da stereotipi di genere: per azioni neutre si usavano termini generici per i maschi mentre venivano utilizzati termini specifici per le femmine.
risultati dello studio sugli stereotipi
Nel corso dell’esperimento, sono stati coinvolti anche altri 200 genitori che hanno letto libri illustrati sui temi degli stereotipi di genere. Inizialmente, il comportamento dei genitori era simile al primo esperimento; Quando il contenuto del libro proponeva azioni contro-stereotipate, gli adulti mostrano una certa difficoltà nel descrivere le bambine in attività tradizionalmente associate ai maschi.
conseguenze cognitive negli adulti
I risultati evidenziano chiaramente che gli stereotipi sono presenti nella mente dei genitori. Quando non vi è una connotazione stereotipata nell’azione osservata, essi tendono a visualizzare automaticamente un bambino come protagonista.
l’impatto sugli atteggiamenti educativi
I partecipanti allo studio tendevano a usare nomi femminili per le bambine e termini neutri per i maschi, alimentando così una visione androcentrica nei figli. Gli autori dello studio sottolineano l’importanza della consapevolezza riguardo questi schemi linguistici per aiutare entrambi i sessi a sviluppare una visione più equilibrata e inclusiva del mondo.
- Rachel Leshin – Prima firmataria dello studio
- New York University – Istituto conduttore della ricerca
- Coppie intervistate – 822 famiglie coinvolte nello studio
- Bambini partecipanti – Età compresa tra 4 e 10 anni
- Stereotipi di genere – Tematica centrale della ricerca