Gin di pregio o semplice alcol? la verità sulla gintoneria di davide lacerenza

Recenti indagini condotte dalla Guardia di Finanza hanno rivelato un’attività illecita all’interno de ‘La Gintoneria di Davide’, gestita da Davide Lacerenza. Le accuse comprendono la fornitura di “pacchetti” contenenti escort, sostanze stupefacenti e alcolici pregiati ai clienti del locale. Durante le perquisizioni, sono state rinvenute ricariche di alcol “commerciale” utilizzate per riempire alcune bottiglie.
Davide Lacerenza (foto da Instagram)
Arresti e accuse nei confronti dei coinvolti
Davide Lacerenza, Stefania Nobile e Davide Ariganello sono attualmente agli arresti domiciliari, accusati di autoriciclaggio, favoreggiamento della prostituzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo quanto emerso dalle indagini della Guardia di Finanza, dal 2020 in poi sarebbero stati offerti ai clienti più abbienti pacchetti completi che includevano escort, droga e bottiglie d’alcol anche a domicilio.
Movimentazioni sospette nel conto corrente
Le indagini sono iniziate a seguito di una segnalazione riguardante operazioni sospette legate al conto corrente del locale. È emerso che un cliente ha effettuato bonifici superiori a 600mila euro nel corso degli ultimi tre anni, con causali riconducibili all’acquisto di champagne.
Servizi esclusivi: escort, droga e alcol in delivery
Lacerenza e i suoi collaboratori avrebbero reclutato escort per attrarre i clienti nel locale. Per quelli disposti a spendere oltre 5mila euro, era possibile appartarsi con le prostitute in alberghi vicini o in aree riservate del locale. Inoltre, era disponibile un servizio delivery che permetteva la consegna diretta a domicilio di escort, droghe e vini pregiati fino a un costo complessivo di 10mila euro.
Soggetti coinvolti nell’indagine
- Davide Lacerenza – amministratore unico della Ginto Eventi srl
- Stefania Nobile – socia occulta
- Davide Ariganello – collaboratore del titolare
- Due soggetti indagati per rifornimenti di droga
- Presunti clienti informati sui fatti ma non indagati
Attualmente gli indagati comprendono cinque persone: tre agli arresti domiciliari e due liberi senza accusa formale. Le investigazioni continuano per chiarire ulteriormente la portata delle attività illecite collegate al locale.