Gintoneria e lacerenza: interviste sul business delle escort

gestione delle escort nella gintoneria
Le indagini hanno rivelato che Davide Lacerenza, insieme al suo collaboratore Davide Ariganello, era responsabile della gestione delle escort all’interno della Gintoneria. Questi operavano per massimizzare i profitti, spingendo le ragazze a incentivare i clienti ad acquistare bevande costose. Frasi come “C’è un sindaco ricco, vieni” evidenziano la strategia adottata per attrarre e mantenere la clientela.
modalità operative di lacerenza
Le intercettazioni telefoniche mostrano il linguaggio diretto utilizzato da Lacerenza con le escort. Egli affermava: “Fai la escort per soldi? Qui ne trovi quanti ne vuoi, un mondo“. Questo approccio dimostra chiaramente l’intento di promuovere un ambiente favorevole alla prostituzione e allo sfruttamento dei clienti. Le ragazze erano incoraggiate a consumare cibo e bevande nel locale per aumentare il conto finale.
consumazione e rapporti sessuali
Secondo le autorità, il servizio offerto comprendeva anche prestazioni sessuali in cambio di denaro. Lacerenza non nascondeva questo aspetto e si vantava di come gestiva le ragazze durante gli incontri con i clienti. La sua organizzazione prevedeva anche richieste specifiche riguardo al dress code delle escort per soddisfare le preferenze dei clienti facoltosi.
aumento dei profitti attraverso strategie mirate
L’obbiettivo primario di Lacerenza era quello di massimizzare i guadagni tramite continue consumazioni di alcol e cibo lussuoso, accoppiate a prestazioni sessuali. Questa metodologia ha portato a una vera e propria rete di sfruttamento all’interno del locale.
- Davide Lacerenza – Titolare della Gintoneria
- Davide Ariganello – Braccio destro di Lacerenza
- Stefania Nobile – Collaboratrice coinvolta nell’attività
- Sindaci e politici vari – Clienti facoltosi menzionati nelle intercettazioni
- Escort ingaggiate direttamente da Lacerenza o Ariganello