Giorgetti critica il riarmo Ue e sostiene Salvini: miliardi da spendere subito

Recentemente, il leader della Lega, Matteo Salvini, insieme al ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha espresso forti critiche riguardo al piano di riarmo proposto dall’Unione Europea. Durante un evento a Ancona, entrambi hanno evitato di commentare i dazi imposti da Donald Trump, che secondo Giorgetti potrebbero rappresentare un’opportunità.
critiche al piano di riarmo europeo
Il ministro Giorgetti ha sottolineato l’importanza di avere una capacità di difesa adeguata ma ha messo in discussione la necessità di investire enormi somme per il settore militare in un periodo già difficile per l’economia italiana. In particolare, ha dichiarato: “spendere valangate di miliardi facendo debito per la difesa è singolare”. Questa affermazione evidenzia il suo scetticismo nei confronti del piano ReArm Eu e delle spese militari previste.
la posizione critica sulla Germania
Giorgetti ha anche criticato le norme fiscali europee e la condotta della Germania. Ha affermato che non è accettabile che ci siano regole scritte in inglese ma concepite con una mentalità tedesca. Secondo lui: “I tedeschi hanno deciso che loro fanno quel cavolo che gli pare“, alludendo alla mancanza di negoziazione a livello europeo.
dazi americani come opportunità
Riguardo ai dazi imposti dagli Stati Uniti, Giorgetti ha adottato una posizione favorevole all’approccio della Lega. Ha descritto i dazi come uno strumento per ripristinare una parità competitiva nel mercato globale e come un’opportunità per proteggere le imprese italiane dalla concorrenza sleale.
intervento di salvini sui dazi
Anche Matteo Salvini ha partecipato attivamente alla discussione sui dazi, sostenendo che quelli realmente dannosi per le imprese italiane sono stati imposti dall’Unione Europea piuttosto che dagli Stati Uniti. Ha dichiarato: “non li ha messi Washington ma Bruxelles“, riferendosi alle normative restrittive europee.
apertura alla successione nella lega
Nell’ambito del congresso previsto per il 5 aprile, Salvini ha aperto alla possibilità di un cambio di leadership all’interno del partito. Ha affermato: “Se qualcuno vuol fare il segretario della Lega perchè si sente di farlo, io sarò il suo più leale sostenitore”, dimostrando disponibilità verso eventuali candidature alternative.
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