Giovanna chinnici uccisa per parcheggio, cognato potrebbe essere assolto

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Il caso di Giuseppe Caputo, accusato dell’omicidio della cognata Giovanna Chinnici a Nova Milanese, solleva interrogativi sulla sua capacità di intendere e volere al momento dei fatti. La vicenda ha attirato l’attenzione per la gravità dell’atto e le circostanze che lo hanno caratterizzato.

la dinamica del crimine

Giuseppe Caputo, 62 anni, è stato coinvolto in un episodio tragico avvenuto lo scorso ottobre. L’imputato ha aggredito inizialmente la nipote, che aveva parcheggiato l’automobile sotto casa, utilizzando un coltello a serramanico. L’intervento della cognata Giovanna Chinnici, per difendere la figlia, ha portato alla sua morte.

il processo e le perizie

Durante il processo in Corte di Assise a Monza, è stata effettuata una perizia psichiatrica su Caputo. Dall’esame è emerso che l’uomo risulta totalmente incapace di intendere e volere nel momento dell’omicidio, presentando segni di paranoia selettiva. I periti hanno descritto Caputo come una persona lucida ma con tendenze a esagerare i racconti riguardanti le relazioni familiari.

rapporti complessi con i familiari

I rapporti tra Caputo e i parenti sono stati descritti come problematici, sfociando in diversi procedimenti legali presso il giudice di pace. Durante l’interrogatorio post-arresto, Caputo ha menzionato preoccupazioni riguardo alla salute della moglie dovute alle condizioni abitative.

misure cautelari e indagini

A seguito delle indagini condotte dalla Procura, sono emersi indizi sul comportamento persecutorio della moglie nei confronti della sorella della vittima e della sua famiglia. Per questo motivo, è stato disposto un divieto di dimora nel comune di Nova Milanese nei suoi confronti.

considerazioni finali sulla sicurezza sociale

Caputo è ritenuto socialmente pericoloso; pertanto il Tribunale ha stabilito che debba essere collocato in una Rems (Residenza per l’Esecuzione delle Misure di Sicurezza).

  • Giuseppe Caputo: imputato dell’omicidio.
  • Giovanna Chinnici: vittima dell’aggressione.
  • Nipote: intervenuta durante l’aggressione.
  • Moglie di Caputo: soggetta a misure restrittive.
  • Percorso giudiziario: processi precedenti legati ai conflitti familiari.