I bambini piccoli riconoscono lingue mai sentite, rivelazioni da uno studio

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Recenti ricerche hanno messo in luce la sorprendente capacità dei neonati di apprendere i suoni delle lingue, anche quelle mai ascoltate precedentemente. Questo fenomeno, che si manifesta già a quattro mesi di vita, sfida le concezioni tradizionali sull’acquisizione del linguaggio e offre nuove prospettive per l’individuazione precoce di eventuali difficoltà comunicative nei più piccoli.

Scoperta della sensibilità linguistica nei neonati

Un team di ricercatori dell’Università di Sydney ha dimostrato che i neonati, fin dai primi mesi, possiedono un’eccezionale abilità nel riconoscere e associare suoni a concetti, anche in lingue a loro sconosciute. Ad esempio, un neonato italiano può distinguere fonemi del cinese mandarino. Questa capacità non è permanente: tra i sei e i dodici mesi, i bambini iniziano a focalizzarsi sui suoni della lingua parlata più frequentemente intorno a loro, perdendo gradualmente la predisposizione ad identificare suoni estranei.

Il processo di affinamento percettivo

I neonati mostrano una notevole sensibilità ai suoni del linguaggio durante i primi mesi. Possono percepire differenze tra fonemi tipici dell’hindi o tonalità del mandarino, che risultano invece difficili da discernere per gli adulti. La ricerca suggerisce che questo affinamento percettivo inizi già a quattro mesi, quando cominciano a cogliere le connessioni tra suoni e movimenti labiali.

Sperimentazione condotta sui neonati

Per validare queste osservazioni, è stato condotto uno studio con 34 neonati di età compresa tra quattro e sei mesi. I partecipanti sono stati esposti a due mini-lingue inventate contenenti rispettivamente suoni labiali come “b” e “v”, e suoni dentali come “d” e “z”. Ogni parola era associata ad immagini animate: una medusa per i suoni labiali e un granchio per quelli dentali.

Osservazione delle reazioni dei bambini

I ricercatori hanno utilizzato il tempo di fissazione oculare per analizzare le associazioni create dai neonati. Dopo aver appreso le correlazioni tra suoni e immagini, sono stati presentati video silenziosi in cui una persona pronunciava nuove parole appartenenti alle stesse mini-lingue. I risultati hanno evidenziato che i bambini tendevano a fissare più a lungo i video in cui i movimenti labiali corrispondevano ai modelli sonori precedentemente appresi.

Implicazioni della scoperta

I risultati dello studio potrebbero avere ripercussioni significative sulle future indagini sull’apprendimento linguistico. La capacità dei neonati di riconoscere schemi fonetici già a quattro mesi suggerisce che il processo di acquisizione del linguaggio inizia molto prima rispetto alle teorie attuali. Questa scoperta potrebbe quindi portare allo sviluppo di nuovi strumenti per identificare precocemente eventuali difficoltà linguistiche nei bambini.

  • Università di Sydney – Ricercatori coinvolti nello studio
  • Bambini partecipanti – 34 neonati da 4 a 6 mesi
  • Soggetti testuali – Suoni labiali (b,v) e dentali (d,z)
  • Immagini associate – Medusa e granchio
  • Punto focale della ricerca – Tempo di fissazione oculare