Il misterioso viaggio di un pinguino della Nuova Zelanda in Cile: scopri perché ha attraversato 7.800 km!

Un eccezionale avvistamento ha recentemente catturato l’attenzione della comunità scientifica cilena e internazionale. Un pinguino delle isole Snares, specie originaria della Nuova Zelanda, è stato rinvenuto a Punta Arenas, sulla costa cilena, a una distanza di oltre 7.800 chilometri dalla sua abituale dimora. L’incidente, verificatosi la notte del 30 gennaio, ha sollevato notevole interesse, poiché è la prima volta che un esemplare di questa specie viene registrato in Cile. La vicenda richiama in mente la storia di Gus, un pinguino imperatore che si era smarrito in Australia provenendo dall’Antartide.

un viaggio straordinario verso il Cile

Secondo il Servizio Nazionale per la Pesca e l’Acquacoltura (Sernapesca), il ritrovamento del pinguino è avvenuto grazie ad alcuni residenti che hanno provveduto a mantenere a distanza dei cani randagi. Fortunatamente, al momento della scoperta, l’animale non presentava segni di ferite e si mostrava in buone condizioni fisiche, a differenza del destino di Gus. Rimane quindi misterioso il motivo per cui un pinguino si trovi così lontano dal suo habitat naturale: come ha intrapreso un’avventura tanto lunga?

È stata formulata l’ipotesi che delle correnti oceaniche particolarmente forti possano aver influenzato il suo viaggio, deviandolo dalle sue rotte comuni. Il rinvenimento coincide con la conclusione della stagione riproduttiva, che va da settembre a gennaio, e questo potrebbe aver avuto un ruolo nel suo spostamento. Rimangono comunque da chiarire le cause precise, che potrebbero avere a che fare anche con cambiamenti climatici o variazioni nella disponibilità di alimento. Il pinguino è stato successivamente recuperato e riportato in un’area più sicura.

il pinguino delle isole Snares: una specie a rischio

Il pinguino delle Snares (Eudyptes robustus) è una specie endemica della Nuova Zelanda, riproduttiva esclusivamente nelle acque attorno all’arcipelago delle isole Snares, situato a circa 200 km di distanza dall’Isola del Sud. La popolazione di questi pinguini è stimata intorno a 63.000 adulti, il che porta la IUCN a classificarli come “Vulnerabile”, a causa della loro limitata distribuzione e delle potenziali minacce dovute ai cambiamenti climatici e all’intervento umano.

Questa specie appartiene ai “pinguini crestati”, contraddistinti da una caratteristica cresta di piume gialle sopra gli occhi. Le femmine solitamente depongono due uova, ma capita che solo un pulcino raggiunga l’età adulta, fenomeno noto come cainismo. La dieta del pinguino include krill, piccoli pesci e calamari, e trascorre gran parte della vita in mare, dimostrandosi un nuotatore abilissimo in grado di effettuare lunghe immersioni.

è necessario preoccuparsi per questo avvistamento?

Il rinvenimento di un esemplare di questa specie in Cile, lontano dalle sue rotte usuali, rappresenta un evento di un certo peso, sollevando interrogativi analoghi a quelli posti in precedenza riguardo a Gus. Ximena Gallardo, direttrice regionale di Sernapesca, ha osservato che si tratta di un documento senza precedenti, potenzialmente utile per approfondire lo studio dei movimenti dei pinguini e l’impatto dei cambiamenti climatici sulle correnti oceaniche.

Il Cile non è estraneo alla presenza di questi uccelli marini, spesso erroneamente associati all’Antartide. Specie come il pinguino di Magellano (Spheniscus magellanicus) e il pinguino di Humboldt (S. humboldti) abitano le coste cilene, ma l’avvistamento di un pinguino neozelandese rimane un evento rarissimo. Mentre gli studiosi cercano di spiegare questa straordinaria circostanza, rimane alta l’attenzione sul potenziale ruolo dei cambiamenti climatici, consapevoli che un singolo evento non può giustificare eventuali alterazioni negli ecosistemi marini.