Il prodotto per le mestruazioni più sostenibile: analisi e confronto efficace

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Negli ultimi anni, si è assistito a un crescente interesse verso soluzioni alternative ai tradizionali assorbenti usa e getta, in risposta alla crescente consapevolezza ambientale delle consumatrici. Un’analisi ha confrontato quattro tipologie di prodotti per il ciclo mestruale, con l’obiettivo di identificare le opzioni più sostenibili. I risultati hanno rivelato che gli assorbenti di origine organica monouso presentano uno dei peggiori impatti ambientali.

Le alternative disponibili includono assorbenti riutilizzabili, coppette mestruali, mutande specifiche per il ciclo e assorbenti interni biologici. Questi prodotti sono emersi per soddisfare esigenze diverse: alcune consumatrici cercano maggiore comodità e comfort, mentre altre pongono attenzione al costo ambientale, un fattore sempre più rilevante nella scelta degli articoli da utilizzare durante le mestruazioni.

L’impatto ambientale di tali prodotti è significativo in termini di risorse energetiche utilizzate sia nella produzione che nello smaltimento, oltre a generare emissioni di gas serra e contribuire all’inquinamento da plastica. Si stima che ogni mese circa 1,8 milioni di donne nel mondo facciano uso di questi articoli; solo in Europa, annualmente vengono consumati 49 miliardi di assorbenti monouso. Nonostante ciò, gli assorbenti usa e getta rimangono la scelta predominante tra le consumatrici.

prodotti con il maggior impatto ambientale

Secondo una ricerca condotta nel 2022, sono stati analizzati vari prodotti per il ciclo mestruale – inclusi assorbenti interni ed esterni tradizionali, assorbenti riutilizzabili e coppette mestruali – utilizzando otto indicatori del loro impatto ecologico: potenziale di riscaldamento globale, consumo di risorse fossili, uso del suolo e dell’acqua, effetti cancerogeni ed ecotossicità.

I risultati hanno mostrato che gli assorbenti organici avevano punteggi elevati in molti indicatori rispetto alle controparti non organiche. Gli assorbenti esterni convenzionali, composti per il 90% da plastica, rilasciano mediamente circa 2 grammi di plastica non biodegradabile nell’ambiente ad ogni utilizzo, equivalente a quattro sacchetti di plastica. La degradazione completa richiede tra i 500 e gli 800 anni.

assorbenti interni tradizionali

Anche gli assorbenti interni tradizionali non risultano migliori; sebbene contengano meno plastica (circa il 6%), gli applicatori sono spesso realizzati interamente in plastica non riciclabile. Ogni unità contribuisce con ulteriori 2-3 grammi di plastica nell’ambiente. Pertanto, i prodotti riutilizzabili presentano impatti ambientali significativamente inferiori rispetto a quelli monouso.

il prodotto più sostenibile per le mestruazioni

Dallo studio emerge che la coppetta mestruale è l’opzione con i punteggi più bassi negli otto indicatori analizzati, risultando così la migliore dal punto di vista ecologico: presenta un impatto inferiore del 99% rispetto agli assorbenti usa e getta non organici. Seguono la biancheria intima riutilizzabile e gli assorbenti lavabili.

I ricercatori hanno anche esaminato l’impatto combinato dell’utilizzo della coppetta insieme alla biancheria intima riutilizzabile, confermando che questa combinazione genera i punteggi più favorevoli riguardo ai costi ambientali.

uso consapevole della coppetta mestruale

Sebbene la coppetta rappresenti una soluzione sostenibile grazie alla sua durata pluriennale, è fondamentale adottare pratiche igieniche appropriate per prevenire infezioni o problematiche legate alla salute intima. Secondo quanto riportato dalla dottoressa Shazia Malik del Portland Hospital a Londra, numerosi casi clinici hanno evidenziato infezioni genitali dovute all’uso scorretto della coppetta mestruale.