Indagini sulla morte di Andrea Prospero: suicidio in diretta e chat Telegram svelano la verità

Le recenti indagini della Procura di Perugia hanno portato a sviluppi significativi riguardo al suicidio di Andrea Prospero, un giovane studente universitario di 19 anni. Sono emerse accuse di istigazione al suicidio nei confronti di un ragazzo di 18 anni, mentre un altro individuo è sotto inchiesta per la vendita del farmaco utilizzato nella tragedia. Restano numerosi interrogativi da chiarire: Andrea era realmente coinvolto in attività di “cracking”? Altri partecipanti alla chat hanno assistito alla sua morte in diretta?
il contesto della tragedia: l’ultimo giorno di andrea
Andrea Prospero è stato trovato senza vita il 29 gennaio in un bed & breakfast a Perugia, dopo essere scomparso il 24 gennaio. Le indagini hanno rivelato che il giovane potrebbe aver ricevuto pressioni da parte di un coetaneo, ora agli arresti domiciliari. La situazione si complica ulteriormente con l’emergere delle sue attività online e dei farmaci acquistati illegalmente.
le circostanze dell’acquisto dei farmaci
L’autopsia ha confermato che la causa della morte è stata l’assunzione di farmaci, comprati da Andrea attraverso canali non ufficiali. Il venditore è attualmente sotto indagine. Si stima che il giovane avesse iniziato ad assumere psicofarmaci mesi prima del tragico evento, probabilmente come risposta a un profondo malessere personale legato all’isolamento sociale.
- Andrea Prospero
- Francesco Mangano, legale della famiglia
il ruolo delle chat telegram nel dramma
Il suicidio si è consumato all’interno di una chat su Telegram, dove Andrea sarebbe stato spinto a compiere l’estremo gesto dal ragazzo arrestato. Messaggi inquietanti sono stati scambiati tra i due poco prima della tragedia, con frasi che incoraggiavano la vittima a ingerire le pasticche e bere vino.
l’assenza di soccorsi e le conseguenze legali
Dopo la morte di Andrea, altri membri della chat hanno interagito senza chiamare i soccorsi, preoccupandosi invece per possibili ripercussioni legali. Le conversazioni rivelano una mancanza totale di empatia nei confronti della situazione critica del giovane.
- Ragazzo indagato per istigazione al suicidio
- Altri partecipanti alla chat Telegram
dettagli sulle indagini in corso
L’indagine prosegue con approfondimenti sulla vita digitale e sociale di Andrea. Gli inquirenti stanno esaminando le sue interazioni online e cercando eventuali testimoni che abbiano assistito ai momenti precedenti al suo tragico gesto.
- Punto interrogativo sull’attività criminale del giovane
- Possibili testimoni nella chat Telegram
I dettagli emersi dalle indagini pongono domande cruciali sul supporto sociale disponibile per giovani vulnerabili e sull’impatto delle interazioni digitali nelle loro vite quotidiane.