Ipnosi visiva e social: come influenzano il nostro cervello

La crescente interazione con i dispositivi digitali ha portato a un cambiamento significativo nel modo in cui si elabora l’informazione. Ogni stimolo visivo ricevuto attraverso uno schermo contribuisce alla formazione di un prodotto cognitivo, influenzando il pensiero critico e manipolando le opinioni degli utenti.
l’effetto dello scrolling infinito
Il fenomeno del scrolling infinito rappresenta una sfida per la capacità di concentrazione. Secondo l’esperta di comunicazione e neuroscienze, Simona Ruffino, questo comportamento induce un’ipnosi visiva che compromette il pensiero critico, mentre sedimenta informazioni nella memoria. La costante esposizione a contenuti provoca un cambiamento graduale delle opinioni senza che l’utente ne sia consapevole.
manipolazione attraverso i social media
I social network non solo contribuiscono al deterioramento cognitivo, definito come brain rot, ma manipolano anche le percezioni sfruttando bias cognitivi. Le piattaforme social sono progettate per semplificare la realtà in termini binari, creando categorie di buono e cattivo che alimentano la polarizzazione.
la semplificazione binaria e la polarizzazione
L’algoritmo alla base dei social media è uno strumento potente che modella il pensiero umano. Questa semplificazione riduce le complessità della vita a scelte dicotomiche, facilitando una visione distorta della realtà. Gli algoritmi creano bolle informative che rinforzano le convinzioni preesistenti, generando così una percezione parziale e manipolata del mondo.
basi cognitive della manipolazione
I bias cognitivi giocano un ruolo cruciale nella costruzione della manipolazione comunicativa. Questi elementi influenzano come gli individui validano le informazioni in base alle proprie esperienze passate e ai contesti culturali. Cambiare semplicemente alcune parole può attivare emozioni forti come paura o rabbia.
- Esempio: L’uso del termine “invasione” rispetto a “flusso migratorio” genera associazioni negative che alimentano la diffidenza.
- Casi politici: I bias vengono utilizzati per raccogliere consenso sfruttando vulnerabilità emotive.
- Fake news: La ripetizione di notizie false crea una falsa realtà accettata dagli utenti.
danni permanenti e futuro delle nuove generazioni
L’Università di Oxford ha identificato il termine “brain rot” come parola dell’anno 2024, evidenziando i danni già presenti nelle nuove generazioni, che mostrano difficoltà nell’elaborare pensieri logici e comprendere testi complessi. L’intelligenza artificiale potrebbe ulteriormente compromettere queste abilità cognitive quotidianamente perse senza consapevolezza.
- Difficoltà cognitive: Le nuove generazioni faticano a costruire ragionamenti logici.
- Aumento dell’intelligenza artificiale: Rischio di ulteriore degrado delle capacità d’apprendimento.
- Permanenza dei danni: Possibilità di conseguenze durature sulla cognizione umana.
sintesi finale sulla questione della manipolazione digitale
Sebbene sia evidente che i social media siano progettati per influenzare il comportamento umano, è fondamentale riconoscere che il cervello umano è predisposto ad essere manipolato in contesti dove la complessità viene ridotta a semplici scelte binarie. Pertanto, si rende necessario promuovere una cultura della conoscenza e dell’educazione critica per contrastare tali dinamiche disinformative.