Israele interrompe energia a Gaza: ospedali e servizi fondamentali in pericolo

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La recente decisione del governo israeliano di interrompere la fornitura di energia elettrica alla Striscia di Gaza ha sollevato preoccupazioni significative a livello internazionale. Questa misura, presa dal ministro dell’Energia Eli Cohen, rappresenta un ulteriore passo nella crescente tensione tra Israele e Hamas, in un contesto già critico per la popolazione civile.

interruzione della fornitura di energia a Gaza

Israele ha attuato una sospensione della fornitura elettrica a Gaza, una minaccia che era stata anticipata nelle settimane precedenti. L’operazione mira ad aumentare la pressione su Hamas in vista dei colloqui previsti a Doha riguardanti il cessate il fuoco. Il ministro Cohen ha comunicato che questa azione è necessaria per garantire il ritorno degli ostaggi ancora detenuti da Hamas.

conseguenze umanitarie della decisione

L’interruzione dell’elettricità avviene in un momento critico, coincidente con il mese del Ramadan. La situazione umanitaria si aggrava ulteriormente dopo che sono stati già limitati i rifornimenti di beni essenziali nella regione.

preoccupazioni delle Nazioni Unite

Le Nazioni Unite hanno espresso forte preoccupazione riguardo agli effetti devastanti che questa misura avrà sui civili. Senza elettricità e carburante, gli impianti di desalinizzazione dell’acqua, le strutture sanitarie e le panetterie sono a rischio chiusura. Secondo Seif Magango, portavoce dell’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani:

  • Impianti di desalinizzazione dell’acqua
  • Strutture sanitarie
  • Panetterie

dichiarazioni internazionali sul diritto umanitario

Anche il ministero degli esteri tedesco ha condannato l’interruzione della fornitura energetica, definendola contraria al diritto internazionale e inaccettabile. È stato sottolineato che negare l’accesso agli aiuti umanitari non costituisce un metodo legittimo di pressione politica.

prospettive future: escalation del conflitto

In questo contesto complesso, Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze israeliano, ha dichiarato che Israele tornerà presto a combattere a Gaza con un piano militare più intenso rispetto al passato. Ha affermato che l’obiettivo sarà la completa distruzione di Hamas e il recupero degli ostaggi.

reazioni politiche interne

Dall’opposizione, Yair Lapid ha messo in guardia sulle conseguenze fatali per gli ostaggi qualora le operazioni militari riprendano. Ha sostenuto che ogni escalation comporterà rischi maggiori per le vite degli ostaggi coinvolti nel conflitto.