Lavoro precario a 65 anni, la nostra situazione disperata e come paghiamo l’affitto

La condizione di vulnerabilità economica che colpisce molte famiglie italiane è un tema di crescente rilevanza. Un esempio emblematico è rappresentato dalla storia di una coppia di 65enni, residente nella provincia di Salerno, la quale ha condiviso la propria esperienza con Fanpage. La loro situazione mette in luce le difficoltà quotidiane affrontate da chi vive con pensioni insufficienti e un sistema di welfare spesso inadeguato.
la difficile realtà dei pensionati
Maria, 65 anni, racconta una vita segnata da disperazione e difficoltà economiche. Con il marito coetaneo, si trova a dover fare i conti con spese crescenti che non possono essere coperte dalla pensione sociale. «Sono così disperata da pensare anche di prostituirmi», afferma Maria, evidenziando l’estrema gravità della sua situazione. Per questa coppia, ogni giorno può trasformarsi in una lotta per la sopravvivenza.
le sfide quotidiane
Il marito lavora saltuariamente per cooperative come lettore di contatori dell’acqua. Il suo impiego è discontinuo: lavora per quattro mesi e poi rimane fermo per due. Questa precarietà rende difficile pianificare le spese mensili. Ogni giorno percorre dieci chilometri a piedi per svolgere il suo lavoro, mentre Maria non può contribuire economicamente a causa di problemi fisici all’anca.
il supporto governativo e le risorse disponibili
Per far fronte alle necessità finanziarie durante i periodi senza lavoro del marito, la coppia riceve la Naspi, l’indennità mensile di disoccupazione. L’importo ricevuto è esiguo: «Per lui sono stati 280 euro», spiega Maria. Inoltre, ha tentato invano di ottenere l’Assegno di Inclusione (Adi), ma la domanda è stata respinta.
sostegno alimentare e precarietà economica
In mancanza di ulteriori aiuti economici, Maria si rivolge ai servizi sociali per ricevere pacchi alimentari. Ha iniziato a ricevere supporto ma ammette che non basta: «Mi hanno fornito i primi pacchi, ma chiaramente non forniscono i “secondi”». Con una gestione attenta delle risorse accumulate nei mesi precedenti e un importo limitato della Naspi disponibile fino al prossimo pagamento, vivono costantemente nell’incertezza.
- Maria – 65 anni
- Marito – Lettore dei contatori dell’acqua
- Servizi sociali – Sostegno alimentare
- Pensione sociale – Insufficiente per coprire le spese
- Naspi – Indennità mensile ridotta
- Assegno di Inclusione (Adi) – Domanda respinta