Licenziamento del prof fantasma dopo 300 giorni di assenza e lamentele sul pagamento

La situazione lavorativa di un docente, che ha accumulato oltre 300 giorni di assenza, ha portato a una decisione definitiva da parte dell’istituto scolastico. La vicenda, avviata nel settembre 2024, si è conclusa recentemente con il licenziamento del professore, il quale non ha mai trasferito la sua residenza nel trevigiano, giustificando le sue assenze con difficoltà logistiche e di ambientamento.

il caso del docente assente dal 2022

Il professore aveva vinto un concorso e ottenuto un anno di aspettativa retribuita per l’anno scolastico 2022/2023. Al suo rientro a settembre 2023, ha iniziato a collezionare numerose assenze, fino a interrompere completamente le lezioni dai primi di aprile 2024. Secondo quanto comunicato dalla dirigente scolastica, da settembre 2024 l’insegnante non riceveva più stipendio.

In un paradosso della situazione, lo stesso docente si sarebbe lamentato della mancanza di retribuzione. La preside ha riportato: “A febbraio è venuto a dirmi che non veniva più pagato”, evidenziando l’assurdità della circostanza.

l’iter per il licenziamento

Per risolvere la questione, la dirigente scolastica ha intrapreso un percorso rigoroso. Inizialmente è stata inviata una diffida formale al docente per richiedere il rientro al lavoro. Di fronte alla sua persistenza nell’assenza, è stato avviato il procedimento di licenziamento. Questo iter si è concluso con l’invio della comunicazione ufficiale nel novembre 2024, rispettando i canonici quattro mesi di preavviso ora scaduti.

Dalle informazioni emerse, risulta che il docente risiedesse tra Campania e Lazio e non avesse mai trasferito ufficialmente la propria residenza in provincia di Treviso. Le motivazioni addotte per giustificare le sue assenze sono state considerate insufficienti dalla dirigente scolastica, che ha quindi portato avanti il provvedimento fino alla risoluzione finale del contratto.