Liliana Resinovich, il legale indaga sul delitto nella cerchia familiare

La recente perizia condotta dall’antropologa forense Cristina Cattaneo sul corpo di Liliana Resinovich ha portato a una conclusione decisiva: la donna è stata assassinata, escludendo definitivamente l’ipotesi di un gesto volontario. L’avvocato Nicodemo Gentile, legale del fratello della vittima, ha dichiarato che chi continua a sostenere il suicidio non comprende gli atti del fascicolo o agisce in mala fede.

il caso di liliana resinovich

Il corpo di Liliana Resinovich, 63 anni, era stato rinvenuto il 5 gennaio 2022 dopo la sua scomparsa avvenuta il 14 dicembre 2021 a Trieste. Fin dall’inizio, i familiari hanno contestato l’ipotesi del suicidio proposta durante le prime indagini.

nuove evidenze dalla perizia

A tre anni dal ritrovamento, la nuova perizia della dottoressa Cattaneo e dei suoi collaboratori ha confermato l’assenza di segni di suicidio. La consulenza è stata depositata all’inizio di marzo e include osservazioni cruciali sulla dinamica dell’omicidio.

dichiarazioni dell’avvocato gentile

L’avvocato Gentile ha affermato che alla luce delle nuove prove, l’idea del gesto volontario deve essere scartata. Secondo quanto emerso dalla perizia, Liliana sarebbe stata aggredita da terzi e successivamente soffocata. Le lesioni riscontrate sono state catalogate come provocate in un momento immediatamente precedente alla morte.

  • Cristina Cattaneo – Antropologa forense
  • Stefano Tambuzzi – Medico legale
  • Biagio Eugenio Leone – Medico legale
  • Stefano Vanin – Entomologo
  • Nicodemo Gentile – Avvocato e presidente dell’Associazione Penelope
  • Sergio Resinovich – Fratello della vittima

dettagli sull’aggressione e le indagini

La nuova analisi ha escluso anche la possibilità che le lesioni fossero accidentali. Gentile ha sottolineato che il corpo non presentava tracce di terra o residui vegetali, suggerendo che Liliana non fosse caduta. Inoltre, si ipotizza che il delitto sia avvenuto in un contesto vicino alle sue relazioni personali.

L’avvocato Gentile si mostra fiducioso riguardo alla possibilità di identificare i responsabili: “Le prove nel fascicolo potrebbero fornire indicazioni sui potenziali colpevoli”. Ha espresso preoccupazione per eventuali tentativi di confondere le acque nelle indagini ma rimane ottimista sulle capacità degli investigatori coinvolti.

  • Diverse consulenze mediche con risultati contrastanti
  • Sospetti su relazioni più intime come possibile origine del crimine
  • Piani futuri per collaborare con le autorità competenti nella prosecuzione delle indagini

L’approccio scientifico adottato dai consulenti potrebbe rivelarsi determinante nel chiarire gli eventi che hanno portato alla morte di Liliana Resinovich e nell’individuare il colpevole.