Marco Carta racconta la verità su suo padre e come ha superato l’odio dopo l’accusa di furto

La recente intervista di Marco Carta a Verissimo, condotta da Silvia Toffanin, ha offerto uno spaccato della vita del cantante, affrontando temi delicati come il periodo di crisi dopo l’accusa di furto e le sue relazioni familiari. La testimonianza di Carta mette in luce la sua resilienza e la ricerca di un equilibrio emotivo.
il difficile momento dopo l’accusa di furto
Nel 2019, Marco Carta è stato coinvolto in un caso mediatico riguardante l’accusa di furto per il presunto furto di magliette all’interno della Rinascente a Milano. Nonostante la grande risonanza mediatica, il cantante è stato successivamente assolto completamente. Durante l’intervista, Carta ha raccontato le difficoltà vissute in quel periodo: “Le persone erano un po’ disorientate; la stampa creava confusione dopo la notizia dell’assoluzione. Mi sono sentito solo e giudicato; non riuscivo a far sentire la mia voce sopra le altre. Per settimane non uscivo di casa, temendo cosa sarebbe potuto accadere.“
il complesso rapporto con il padre
Nell’intervista, Marco Carta ha condiviso anche i suoi sentimenti riguardo al rapporto con suo padre. Ha affermato: “Mi chiedevo perché non volesse conoscermi; ero geloso dei miei compagni che avevano una figura paterna presente. Avevo una madre molto attenta, ma desideravo anche lui.” Il cantante ha rivelato che il padre aveva delle dipendenze: “Questa scoperta mi ha portato pace; ho smesso di odiarlo e ho capito che era un uomo malato, inconsapevole della sua condizione.” Oggi, riflette su questo legame perduto: “Sarebbe bello dirgli qualcosa di brutto e poi abbracciarlo.“
ospiti presenti nell’intervista
- Marco Carta
- Silvia Toffanin