Max giusti parla di politicamente corretto e satira divertente

La riflessione su temi sociali e culturali è sempre più presente nel panorama della comicità contemporanea. In questo contesto, il comico Max Giusti ha affrontato un argomento di grande attualità durante la sua partecipazione al BSMT di Gianluca Gazzoli, esprimendo opinioni forti sul cambiamento della società e sull’evoluzione del linguaggio comico.
Le dichiarazioni di Max Giusti sul politicamente corretto
Max Giusti ha evidenziato come non si possa parlare di politicamente corretto come di un ostacolo alla comicità. Secondo lui, la vera questione risiede nel fatto che la società è cambiata e con essa anche le modalità di comunicazione. Ha affermato: “Mi sono rotto le palle di sentire quelli che dicono che non si può più lavorare perché c’è il politicamente corretto”, sottolineando l’importanza di adattarsi ai nuovi paradigmi culturali.
Cambiamenti nella comicità contemporanea
Giusti ha criticato coloro che si oppongono a queste trasformazioni, affermando: “Molto spesso quelli che lo dicono sono quelli che pretendono ancora di usare in un film lo stesso linguaggio degli anni Ottanta-Novanta”. Ha messo in guardia contro l’idea di voler far ridere utilizzando battute offensive legate a sesso, razza o aspetto fisico, definendo tali atteggiamenti come anacronistici e inadeguati.
Il mondo evolve e così deve fare la comicità
Nella conversazione con Gazzoli, Giusti ha continuato a spiegare: “Il mondo cambia, ci sono delle vittorie, delle conquiste sociali”. Ha condiviso la sua visione secondo cui è possibile realizzare uno spettacolo diretto senza offendere nessuno. La chiave risiede nell’essere capaci di mettersi in discussione e adattarsi al contesto attuale.
L’importanza dell’autoironia nelle minoranze
Giusti ha inoltre osservato come spesso siano proprio le persone appartenenti a minoranze a saper affrontare le critiche con autoironia. La modalità con cui vengono espresse le battute è fondamentale per evitare fraintendimenti e offese. Infine, ha concluso dicendo: “Se prima per fare una cosa bastavano tre ore, ora per scriverla ce ne vogliono dieci”, sottolineando l’impegno necessario per rimanere rilevanti nel panorama comico odierno.
- Max Giusti
- Gianluca Gazzoli