Medici di base in Campania: arriva l’allerta di gimbe sulla carenza e il sovraccarico dei pazienti

La situazione della medicina generale in Campania è attualmente caratterizzata da gravi carenze di personale. Secondo il report della Fondazione Gimbe, la regione presenta un deficit di 652 medici di medicina generale, con una media di 1.421 assistiti per ogni medico, ben oltre il limite ottimale stabilito.
Situazione critica dei medici di famiglia in Campania
In Campania, il 58,8% dei medici supera il massimale consentito di pazienti fissato a 1.500, aumentando ulteriormente fino a 1.800 solo in casi eccezionali. Questo sovraccarico crea un ambiente lavorativo difficile e compromette la qualità dell’assistenza fornita ai cittadini.
Dati significativi sulla carenza di personale
Il rapporto evidenzia che:
- Ciascun medico ha in media 1.421 assistiti.
- Il numero medio nazionale è pari a 1.374 assistiti per medico.
- Dal 2019 al 2023, la categoria ha registrato una diminuzione del 9% in Campania.
Carenze e prospettive future
A livello nazionale, si stima una carenza totale di circa 5.500 medici di base, con un aumento previsto delle pensioni tra i professionisti attuali: oltre 7.300 andranno in pensione entro il 2027. La situazione è aggravata dall’invecchiamento della popolazione e dalla crescente difficoltà nel reperire nuovi medici.
Tendenze allarmanti nella professione
I dati mostrano anche che sempre meno giovani scelgono questa carriera professionale:
- L’aumento degli over 80 anni negli ultimi quarant’anni è triplicato.
- Nella regione si prevede che circa mille medici raggiungeranno l’età pensionabile nei prossimi anni.
Miglioramenti nelle assunzioni
Sebbene ci siano carenze significative, la Campania mostra segni positivi riguardo alle nuove assunzioni: nel concorso nazionale del 2024 sono stati registrati più partecipanti rispetto ai posti disponibili, contrariamente ad altre regioni dove si osserva una mancanza di candidati.
Immagine di repertorio
Proposte per affrontare le criticità
Infine, secondo Gimbe, è necessario implementare riforme strutturali nel settore della medicina generale per garantire un miglior accesso alle cure e mantenere i servizi essenziali nelle comunità locali. Si propone un passaggio dal contratto convenzionale a forme più stabili di impiego per i medici.