Memoria e neonati: perché non ricordiamo i nostri primi anni di vita

La questione del perché non si abbiano ricordi dei primi anni di vita è un argomento che ha suscitato l’interesse di numerosi studiosi. Non si tratta soltanto di un fenomeno legato alla crescita, ma vi sono motivazioni scientifiche specifiche che spiegano questa amnesia infantile.
memoria dei neonati: meccanismi e dinamiche
Contrariamente a quanto si possa pensare, i ricordi dell’infanzia non vengono persi con il passare del tempo, ma diventano inaccessibili. Un recente studio pubblicato sulla rivista Science ha esaminato il comportamento di 26 neonati, alcuni ancora molto piccoli e altri di due anni. Dall’analisi dell’attività dell’ippocampo, la regione cerebrale associata alla memoria e alle emozioni, è emerso che solo i neonati più grandi erano in grado di codificare i ricordi, mostrando una reazione più attiva alle immagini presentate.
sviluppo della memoria nei neonati
I risultati della ricerca suggeriscono che la capacità di memorizzare eventi significativi inizia a svilupparsi dopo i 12 mesi. In questo periodo, il cervello del neonato attraversa importanti cambiamenti sotto diversi aspetti: percettivo, linguistico e motorio. Secondo il dottor Turk-Browne, “l’ippocampo subisce una rapida crescita anatomica”, rendendo possibile una maggiore elaborazione delle informazioni.
perdita dei ricordi durante la crescita
Nonostante lo sviluppo della memoria avvenga nei primi anni di vita, molti ricordi tendono a svanire man mano che si cresce. Questo può essere attribuito al fatto che l’ippocampo non è completamente sviluppato nella prima infanzia e quindi non riesce ad archiviare correttamente le esperienze. Negli adulti, invece, la memoria funziona selettivamente; si tende a conservare solo le informazioni ritenute rilevanti per l’esperienza personale.
- Dottor Turk-Browne – Ricercatore
- Neonati coinvolti nello studio – 26 partecipanti
- Pubblicazione – Rivista Science