Meteo di un pianeta alieno: scienziati a caccia di risposte incredibili

Le recenti scoperte riguardanti Tylos (WASP-121b), un esopianeta situato a 880 anni luce dalla Terra, rivelano condizioni atmosferiche straordinarie che sfidano le attuali conoscenze meteorologiche. Questo pianeta, definito “Giove caldo”, presenta fenomeni meteo estremi, rendendolo uno dei mondi più affascinanti del nostro sistema solare.
caratteristiche di Tylos (WASP-121b)
Tylos è un gigante gassoso con un anno che dura appena 30 ore terrestri. La sua orbita ravvicinata alla stella lo ha portato a essere bloccato dalle maree, risultando in un emisfero sempre rivolto verso la stella e l’altro rivolto verso lo spazio. Questa configurazione provoca temperature elevate superiori ai 3.000 gradi Celsius sul lato esposto al sole e molto più fredde sull’altro lato.
un ambiente estremo
Le condizioni meteorologiche su Tylos sono senza precedenti: il pianeta presenta nubi di ferro e altri metalli che si muovono a velocità incredibili sul lato caldo, creando piogge di metallo liquido sul lato freddo. Come affermato da Julia Victoria Seidel dell’European Southern Observatory, “l’atmosfera di questo pianeta si comporta in modi che sfidano la nostra comprensione del meteo”.
dettagli sull’atmosfera di Tylos
Un team di scienziati ha analizzato l’atmosfera del pianeta scoprendo tre strati distinti di venti. Una corrente a getto trasporta sodio attorno all’equatore e aumenta la propria velocità attraversando il lato rovente del pianeta. In aggiunta, una corrente sottostante trasferisce ferro dal lato caldo a quello freddo.
scoperte scientifiche significative
L’analisi dettagliata è stata condotta utilizzando il Very Large Telescope (VLT) in Cile, che ha permesso di monitorare i movimenti chimici nell’atmosfera. Tra le sorprese emerse c’è stata la scoperta del titanio, precedentemente ritenuto assente nel pianeta ma ora individuato sotto la corrente a getto.
- Julia Victoria Seidel – Ricercatrice presso l’ESO
- Leonardo dos Santos – Ricercatore presso lo Space Telescope Science Institute
- Bibiana Prinoth – Ricercatrice presso l’Università di Lund