Miliardari costruiscono città-stato: l’idea piace a Trump

Il progetto denominato Freedom Cities si propone di creare aree franche destinate a investitori desiderosi di eludere le normative esistenti e sperimentare tecnologie controverse. Questo ambizioso piano è concepito da un gruppo selezionato di individui che aspirano a modellare il mondo secondo la propria visione, limitando, paradossalmente, le libertà altrui.
Obiettivi del progetto Freedom Cities
All’interno dell’amministrazione Trump è presente un dossier intitolato Freedom Cities, che illustra l’idea di creare regni autonomi per testare cure anti-invecchiamento, energia nucleare e altre tecnologie controverse, senza necessità di supervisione normativa. Questi spazi sarebbero laboratori eccentrici gestiti da miliardari in cerca di una governance autonoma.
L’ideologia dietro il progetto
L’interesse per le città stato tecnologiche è già emerso durante la campagna elettorale di Trump. La creazione di zone franche per investitori facoltosi rientra in un movimento ideologico anarco-capitalista ben radicato. Personalità come Peter Thiel, cofondatore di PayPal, hanno espresso interesse nel realizzare città galleggianti in acque internazionali con governance indipendenti, seguendo una logica simile a quella delle Freedom Cities.
Presentazione alla Trump Administration
La Freedom Cities Coalition ha avviato questo progetto attraverso la società NeWay Capital, già nota per la creazione di Prospera, un’enclave privata in Honduras. Questa zona economica speciale consente agli attori privati di ottenere deroghe alle normative vigenti, rendendo tali territori attraenti per gli investitori.
Sperimentazioni senza approvazioni normative
L’obiettivo delle Freedom Cities è quello di permettere esperimenti clinici anti-invecchiamento e l’avvio di reattori nucleari senza dover attendere l’approvazione da parte delle agenzie competenti come la Food and Drug Administration o la Nuclear Regulatory Commission. L’interesse dell’amministrazione Trump nei confronti del progetto è stato confermato dal capo del progetto Próspera, Trey Goff.
Siti previsti per le Freedom Cities
La Freedom Cities Coalition ha già identificato i potenziali luoghi dove costruire queste città stato. Si stima che circa il 28% del territorio statunitense sia proprietà federale, pronto per uno sviluppo innovativo. Attualmente, gran parte dei terreni governativi non utilizzati è destinata alla conservazione della fauna selvatica.
Dichiarazioni politiche sul futuro delle Freedom Cities
Anche prima delle elezioni presidenziali, Trump aveva menzionato le Freedom Cities e i terreni federali in un video promozionale. Ha sottolineato come le generazioni passate abbiano perseguito sogni audaci e progetti ambiziosi che sembravano impossibili. Questa iniziativa sembra rispondere più ai desideri elitari piuttosto che a una reale opportunità di libertà collettiva.
- Trey Goff – Capo del progetto Próspera
- Peter Thiel – Cofondatore PayPal
- Membri della Freedom Cities Coalition
- Membri dell’amministrazione Trump coinvolti nel progetto