Morte andrea prospero, arrestato per istigazione al suicidio non risponde al gip di perugia

Un caso di grande rilevanza ha attirato l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, riguardante un giovane di 18 anni, attualmente agli arresti domiciliari. Le accuse nei suoi confronti comprendono istigazione o aiuto al suicidio, in relazione alla tragica scomparsa di Andrea Prospero, uno studente trovato senza vita in un bed & breakfast a Perugia lo scorso gennaio.
interrogatorio di garanzia
Durante l’interrogatorio di garanzia, il giovane non ha fornito risposte alle domande del giudice per le indagini preliminari (gip) di Perugia. Accompagnato dal legale, avvocato Alessandro Ricci, è uscito dal tribunale dopo un breve incontro con il gip.
misure cautelari e accuse
L’arresto è avvenuto lunedì scorso, su richiesta della procura guidata da Raffaele Cantone, che ha ottenuto la misura restrittiva dal gip Margherita Amodeo. Secondo quanto riportato nell’ordinanza di custodia cautelare, il ragazzo avrebbe incoraggiato Andrea Prospero attraverso messaggi chat, esprimendo frasi come “Ce la puoi fare, vai, ammazzati”. I due avevano conversato frequentemente online e Prospero aveva condiviso con lui dettagli sulla sua vita e sul suo disagio esistenziale.
dettagli del caso
Nelle settimane precedenti al tragico evento, Andrea aveva iniziato a cercare informazioni su ChatGPT riguardo ai medicinali necessari per porre fine alla sua vita. Il 24 gennaio, mentre comunicava in chat con il diciottenne, ingoiò i farmaci. L’indagato non solo ha sostenuto il desiderio suicida di Prospero ma lo ha anche spinto verso questa decisione con parole dure e manipolative.
reazioni della famiglia
Ieri, la famiglia del giovane arrestato ha espresso tramite il proprio legale una sincera vicinanza ai genitori di Andrea per la loro perdita prematura. È stato riferito che il ragazzo si trova in uno stato emotivo molto provato a causa degli eventi recenti.
- Andrea Prospero
- Alessandro Ricci
- Raffaele Cantone
- Margherita Amodeo