Morte di alex marangon durante rito sciamanico, il padre: siamo stanchi

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La recente morte di Alex Marangon ha suscitato un profondo rammarico e una serie di interrogativi. Il padre del giovane, scomparso nel luglio scorso dopo aver partecipato a un rito sciamanico, ha espresso il suo dolore attraverso una lettera pubblicata su un gruppo Facebook dedicato alla memoria del figlio, in seguito alla divulgazione degli esiti dell’autopsia.

lettera del padre di alex marangon

Il genitore ha dichiarato: “Stiamo perdendo le poche energie rimaste” e ha evidenziato la solitudine e l’abbandono che la famiglia sta vivendo. Nella missiva si legge: “Chi ti ha fatto questo continua ad essere protetto e libero di fare i suoi sporchi comodi”. Queste parole sottolineano il profondo senso di ingiustizia provato dalla famiglia.

esiti dell’autopsia

L’autopsia sul corpo di Alex Marangon ha rivelato dettagli inquietanti. Secondo gli accertamenti medico-legali, il giovane sarebbe caduto dalla terrazza dell’abbazia di Santa Bona, precipitando nel greto del fiume Piave. Sul suo viso e torace sono stati riscontrati segni evidenti di un pestaggio avvenuto prima della caduta.

il ricordo del giovane

Nella sua lettera, Luca Marangon descrive Alex come una persona buona e generosa: “Eri sempre pronto ad aiutare chi era in difficoltà”. La famiglia esprime la speranza che ci sia giustizia per quanto accaduto al giovane.

la posizione legale della famiglia marangon

L’avvocato della famiglia Marangon, Stefano Tigani, ha condiviso ulteriori riflessioni riguardo alla situazione. Ha messo in discussione l’ipotesi del suicidio, definendola “una pura follia”. Inoltre, ha evidenziato l’assenza di un referto tossicologico che dovrebbe far parte delle indagini. Secondo le informazioni attuali, il corpo di Alex sarebbe rimasto nel greto del Piave per 27 ore senza essere notato.

  • Alex Marangon – vittima
  • Luca Marangon – padre
  • Stefano Tigani – avvocato della famiglia