Morte di sharon verzeni: sangare svela la verità sull’omicidio e il timore del killer

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Recenti sviluppi nel caso di Moussa Sangare hanno suscitato grande attenzione. Durante un’udienza, l’imputato ha fatto dichiarazioni sorprendenti, ritrattando la confessione precedentemente rilasciata riguardo all’omicidio di Sharon Verzeni. Le sue affermazioni pongono interrogativi sulla veridicità delle sue precedenti dichiarazioni e sulla sua reale implicazione nel crimine.

dichiarazioni di moussa sangare

Moussa Sangare ha preso la parola in aula per chiarire la sua posizione, sostenendo: “Non sono stato io a uccidere Sharon Verzeni” e aggiungendo che non esistono prove a suo carico. La sua versione dei fatti è cambiata drasticamente rispetto alle ammissioni fatte in precedenza.

il coltello e le sue spiegazioni

Sangare ha anche fornito dettagli sul coltello utilizzato nell’omicidio, che aveva sotterrato vicino al fiume Adda. Ha affermato: “Lo sotterravo lì perché facevo le grigliate“, contraddicendo quanto detto in precedenza, quando aveva spiegato di aver conservato l’arma come un ricordo del crimine.

paura e tentativi di depistaggio

Nelle sue dichiarazioni, Sangare ha spiegato il motivo della sua iniziale confessione: “Ho detto che ero stato io perché ho assistito al delitto e avevo paura di essere riconosciuto da chi l’ha commesso“. Inoltre, dopo l’omicidio, avrebbe messo in atto diversi tentativi di depistaggio per sfuggire alle indagini.

reazioni all’udienza

L’udienza si è conclusa con una forte emozione tra i familiari della vittima. Il padre di Sharon Verzeni ha espresso il suo profondo sconcerto per le parole ascoltate. Il legale della famiglia ha sottolineato come la ritrattazione di Sangare aumenti il dolore dei familiari e metta in evidenza la lucidità dell’imputato.

prossimi passi legali

I giudici hanno nominato esperti per effettuare una perizia psichiatrica su Moussa Sangare, che dovrà essere completata entro 90 giorni dalla data dell’udienza attuale. La prossima udienza è programmata per il 22 settembre.

  • Moussa Sangare – imputato
  • Sharon Verzeni – vittima
  • Raffaela Mascarino – giudice per le indagini preliminari
  • Luigi Scudieri – legale della famiglia Verzeni
  • Giudici del tribunale di Bergamo – coinvolti nel caso