Neonato muore dopo violento scuotimento, madre condannata a 8 anni

Un caso di grave maltrattamento infantile ha portato alla condanna di una donna da parte del Tribunale di Rovigo. La vicenda, che ha suscitato grande attenzione, riguarda la morte di un neonato di appena tre mesi, avvenuta a causa di un trauma cranico severo. Gli eventi si sono verificati nell’estate del 2023 e hanno rivelato una realtà ben diversa rispetto all’iniziale giustificazione fornita dalla madre.
la dinamica dei fatti
In un primo momento, la madre aveva sostenuto che il piccolo fosse caduto dal letto. Le indagini condotte dai medici hanno evidenziato segni riconducibili alla sindrome del bambino scosso. Secondo le ricostruzioni, non ci sarebbe stata alcuna caduta accidentale, ma piuttosto uno scuotimento violento da parte della madre che avrebbe causato lesioni fatali al neonato.
la condanna
Di conseguenza, la donna è stata condannata a otto anni di reclusione per omicidio preterintenzionale aggravato. Le indagini hanno dimostrato che l’episodio era avvenuto mentre la donna si trovava in casa con il bambino e il suo altro figlio maggiore; il marito era al lavoro al momento dei fatti.
le conseguenze mediche
Dopo l’incidente, il neonato è stato trasportato d’urgenza in pronto soccorso e successivamente trasferito in elicottero all’ospedale di Padova per ricevere cure intensive. Nonostante gli sforzi dei medici, il piccolo è deceduto circa dieci giorni dopo l’arrivo in ospedale.
l’autopsia e le evidenze
I referti medici hanno confermato traumi cerebrali e midollari compatibili con dinamiche abusive tipiche della sindrome del bambino scosso. L’autopsia ha ulteriormente corroborato le evidenze raccolte durante le indagini iniziali, portando all’arresto della madre e alla sua successiva condanna.
aggiuntive misure legali
A seguito della sentenza, sono state imposte anche misure accessorie come l’interdizione e la sospensione della responsabilità genitoriale nei confronti della donna.