Nicola Cavalieri, capo della Omicidi: l’audio delle sevizie e il suo ruolo nella commissione Orlandi

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La commissione bicamerale d’inchiesta per la scomparsa di Emanuela Orlandi continua a svolgere audizioni significative. Recentemente, è stato convocato Nicola Cavaliere, ex responsabile della sezione Omicidi della Squadra Mobile nel 1983, che potrebbe fornire informazioni cruciali riguardo al caso.

nicola cavaliere: profilo e ruolo nelle indagini

Nato nel 1949, Nicola Cavaliere ha ricoperto un ruolo chiave nel 1983 come capo della sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma. La sua carriera iniziò nel 1975 come capo della Squadra mobile di Bergamo. Dopo diversi anni, assunse il comando della Squadra Mobile di Roma e successivamente diventò vicedirigente e poi questore. Ha avuto incarichi in diverse città italiane prima di tornare a Roma nel 2002.

Contributo alle indagini sulla scomparsa

Cavaliere ha avuto un ruolo decisivo fin dall’inizio delle indagini sulla scomparsa di Emanuela Orlandi. Ha collaborato con agenti dei servizi segreti e ha avviato importanti piste investigative. È noto per aver contattato Mario Meneguzzi, il quale ha fornito informazioni relative alla pista familiare e ha riconosciuto la voce di Emanuela in un audio controverso.

audiocassetta delle sevizie: un elemento chiave

L’audiocassetta che contiene le voci di una giovane donna e presunti maltrattamenti è stata recapitata all’agenzia Ansa dopo l’appello del Papa per la liberazione di Emanuela. La registrazione ha suscitato molteplici interpretazioni; alcuni membri della famiglia hanno riconosciuto la voce di Emanuela, mentre altri non hanno trovato corrispondenze.

Reazioni alla registrazione

  • Pietro Orlandi: Riconobbe la voce nella frase finale dell’audio.
  • Natalina Orlandi: Non notò alcuna somiglianza con la voce della sorella.
  • Raffaella Manzi: Anche lei non identificò la voce come quella di Emanuela.
  • Mario Meneguzzi: Riconobbe immediatamente sua nipote durante l’ascolto iniziale.

ipotesi sul nastro originale

Diverse teorie sono emerse riguardo all’autenticità dell’audiocassetta. Secondo l’ex agente Antonio Asciore, esisterebbe una versione più lunga del nastro originale che avrebbe potuto contenere minacce dirette nei confronti della ragazza. Il Sismi, servizio segreto italiano, confermò che la voce poteva corrispondere a quella di Emanuela ma ci sono state discrepanze nelle informazioni fornite ai familiari.

Cosa potrebbe rivelare Cavaliere sull’audio?

Cavaliere potrebbe chiarire ulteriormente le circostanze attorno alla registrazione durante le audizioni future. Le sue dichiarazioni potrebbero gettare nuova luce su dettagli cruciali del caso che rimangono irrisolti da oltre quarant’anni.