Olivio Torri muore schiacciato da un muro, tre colpevoli per omicidio colposo

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La recente sentenza riguardante la morte di Olivio Torri ha portato a significative condanne per omicidio colposo. Questo tragico evento, avvenuto nel 2019, ha sollevato importanti interrogativi sulla sicurezza nei cantieri e sulle responsabilità dei datori di lavoro.

la condanna degli imputati

Tre delle quattro persone accusate nella vicenda sono state dichiarate colpevoli in primo grado. Le condanne sono state emesse per l’omicidio colposo di Olivio Torri, un uomo di 61 anni che ha perso la vita schiacciato da una parete di cemento presso la Co.Mac di Bonate Sotto, dove lavorava da quasi due decenni. I soggetti condannati includono:

  • Giorgio Donadoni, legale rappresentante della Co.Mac;
  • Cristian Forlani, coordinatore della sicurezza del cantiere;
  • Roberto Locatelli, operaio responsabile del taglio dei blocchi di calcestruzzo.

L’unico assolto è stato il titolare dell’impresa incaricata dei lavori, Elio Cisana.

l’incidente fatale di olivio torri

L’incidente mortale si è verificato il 15 maggio 2019, quando Torri è stato travolto da due pesanti blocchi di calcestruzzo da 950 chili. Secondo le indagini, i blocchi erano stati recentemente tagliati per creare un passo carrabile. Si ipotizza che alcuni cunei utilizzati per sostenere i blocchi non siano stati posizionati correttamente, sebbene non sia stata identificata una causa precisa dell’accaduto. Nonostante ciò, Torri non avrebbe dovuto trovarsi in quella zona al momento del crollo.

le circostanze dell’incidente

I difensori hanno suggerito che un fattore esterno, come l’impatto con un muletto, potrebbe aver contribuito al crollo. Le indagini hanno evidenziato che l’area non era fisicamente inaccessibile.

le sentenze emesse il 21 marzo 2025

Nella mattinata del 21 marzo 2025, la giudice Francesca Mazza ha pronunciato le sentenze per tre degli imputati. In particolare:

  • Giorgio Donadoni: condannato a 8 mesi di carcere con pena sospesa;
  • Cristian Forlani e Roberto Locatelli: entrambi condannati a 1 anno di carcere.

A tutti sono state riconosciute attenuanti generiche prevalenti rispetto all’aggravante contestata. La famiglia della vittima aveva già ricevuto un risarcimento prima dell’inizio del processo.