Paragon e il Trojan: Renzi chiede chiarezza a Nordio sulla difesa della libertà civile

interrogazione parlamentare su caso paragon
Italia Viva ha annunciato il deposito di un’interrogazione parlamentare al ministro della Giustizia, Carlo Nordio, già oggetto di una mozione di sfiducia presentata dalle opposizioni in relazione al caso Almasri. Il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, ha spiegato che l’interrogazione verterà sulla questione di Paragon, un caso di spionaggio sventolato in Italia che coinvolge sette individui, tra cui il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato. La richiesta mira a chiarire qual è il corpo di polizia che ha acquistato un trojan da Israele.
richieste di chiarimento sull’attività di spionaggio
Renzi ha evidenziato l’urgenza di ottenere risposte dal governo, che finora ha dimostrato reticenza nel fare chiarezza sull’accaduto. Già in precedenza, interrogazioni presentate dal Partito Democratico e dal Movimento 5 Stelle avevano ricevuto risposte insufficienti e, in alcuni casi, minacce di querela a coloro che mettevano in discussione l’operato dell’esecutivo.
necessità di trasparenza
Italia Viva intende ora porre interrogativi diretti su “che tipo di attività di intercettazione svolga la Polizia Penitenziaria”. Fonti di stampa internazionali segnalano che l’Italia ha stipulato contratti con Paragon, a oggi non è chiaro se siano ancora attivi. Circolano voci su un contratto con un’agenzia dei servizi segreti e uno con le forze dell’ordine.
le ipotesi sul coinvolgimento delle forze di polizia
Secondo Renzi, vi sono quattro possibili autorità coinvolte: la Polizia, i Carabinieri, la Finanza e la Penitenziaria. L’assenza di dichiarazioni conclusive da parte del governo ha spinto Italia Viva a chiedere chiarimenti a Nordio, sperando di escludere qualsiasi coinvolgimento della Penitenziaria nel caso del software israeliano.
impatto sulla privacy e libertà individuale
Al momento, la mancanza di risposte soddisfacenti da parte del governo ha alimentato ulteriori interrogativi. I servizi segreti hanno negato qualsiasi attività di spionaggio ai danni di giornalisti, mentre non ci sono stati riscontri sul ruolo delle forze di polizia. La situazione attuale lascia aperta la possibilità che uno Stato straniero sia responsabile delle intercettazioni, un tema che richiede una reazione chiara da parte del governo Meloni.
Renzi ha infine suggerito l’idea che potrebbero emergere informazioni riguardanti eventuali compromessi economici da parte di cittadini italiani nel favorire l’acquisto di tali prodotti. Il focus primario rimane sul fatto che l’intercettazione di giornalisti, figure dotate di uno status speciale, pone interrogativi rilevanti sulla privacy e le libertà civili. Come sottolineato dall’ex presidente del Consiglio, un’azione arbitraria dello Stato in tal senso risulta essere estremamente preoccupante.