Paragon in Parlamento: le 5 domande di Fanpage al governo e il duro attacco di Iv a Meloni

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casi di spionaggio e interrogazioni parlamentari

Recentemente, lo scandalo Paragon ha sollevato interrogativi significativi riguardo alle pratiche di sorveglianza in Italia. In seguito all’incidente che ha coinvolto il direttore di Fanpage.it, Francesco Cancellato, il giornale ha rivolto cinque domande al governo Meloni. Questi interrogativi sono stati trasformati in un’interrogazione parlamentare dal gruppo di Italia Viva e hanno attirato l’attenzione politica e pubblica.

le domande fondamentali emerse

Le questioni sollevate riguardano diversi aspetti cruciali. In particolare, si chiede se l’Italia sia stata cliente della società Paragon Solutions, e se il governo possa negare l’acquisto di software di spionaggio o tecnologie simili. Ulteriori interrogativi includono:

  • L’uso di tali tecnologie per sorvegliare giornalisti e attivisti.
  • I motivi per cui Paragon ha interrotto il contratto con l’Italia.
  • Le misure che il governo intende adottare per proteggere i cittadini da operazioni di spionaggio similari.

la reazione del governo

Il deputato Davide Faraone ha espresso preoccupazioni riguardo alla mancanza di trasparenza, affermando che ci si aspetta un “comportamento omertoso e zero trasparenza” da parte del governo. Notoriamente, il governo non ha fornito finora risposte ufficiali sulle interpellanze, sebbene Palazzo Chigi abbia escluso che i giornalisti siano stati spiati dai servizi di intelligence.

sviluppi susseguenti

In seguito, si è appreso che Paragon Solutions ha annullato contratti con l’Italia a causa di violazioni delle condizioni previste. Inoltre, sono sorti dubbi sulle autorità statali che potrebbero utilizzare il software di sorveglianza, così come sulle manovre specifiche che hanno portato allo spionaggio di Cancellato e di attivisti della ONG Mediterranea Saving Humans. Si chiede se le operazioni siano state eseguite dalle forze dell’ordine o dai servizi di intelligence e se il governo fosse a conoscenza di tali attività.

le reazioni dell’opposizione

La questione ha generato reazioni forti da parte delle opposizioni, con il deputato Angelo Bonelli che ha definito la situazione uno “scandalo di Stato” di grave entità. Anche Nicola Fratoianni, leader di Avs, ha sollevato interrogativi sulla situazione attuale in Italia, chiedendo responsabilità e chiarezza, mentre il segretario di +Europa, Riccardo Magi, ha sottolineato il carattere inquietante della vicenda.