Piedi da bambino: il rischio per gli astronauti bloccati 9 mesi nello spazio

Il rientro sulla Terra di due astronauti, dopo un prolungato soggiorno sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS), suscita grande interesse scientifico e mediatico. Butch Wilmore e Suni Williams, membri della missione Boeing Starliner, hanno trascorso oltre nove mesi nello spazio, un periodo che potrebbe aver impattato significativamente sul loro stato di salute.
ritorno sulla terra dopo una lunga permanenza nello spazio
Alle 05:05 ora italiana del 18 marzo 2025, i due astronauti sono finalmente partiti per il rientro. L’arrivo è previsto intorno alle 22:00, circa 17 ore dopo lo sgancio dalla ISS. Inizialmente programmata per otto giorni, la loro missione si è prolungata a causa di problemi tecnici e rinvii. Questa situazione ha portato a preoccupazioni riguardo alla loro salute fisica, considerando che non avevano ricevuto un addestramento specifico per una missione così estesa prima della partenza.
effetti della microgravità sul corpo umano
I due astronauti potrebbero sperimentare effetti collaterali come i cosiddetti “baby feet”, una condizione che comporta la perdita dello strato calloso della pelle dei piedi. Leroy Russel Chiao, ex astronauta della NASA, ha spiegato che l’assenza di gravità riduce le sollecitazioni sui piedi, portando a una pelle più morbida e sensibile.
- Leroy Russel Chiao
- Butch Wilmore
- Suni Williams
il recupero post-missione e le sfide future
Dopo il rientro, gli astronauti dovranno affrontare un periodo di riadattamento alla gravità terrestre. Secondo Chiao, questo processo può essere paragonato ai sintomi di una brutta influenza che durano diverse settimane. La formazione di nuovo strato calloso sui piedi richiederà tempo; ci vorranno settimane o mesi affinché tornino a condizioni normali.
conseguenze delle missioni spaziali prolungate
I “baby feet” rappresentano solo uno dei tanti effetti negativi legati al volo spaziale prolungato. Studi recenti hanno dimostrato che le missioni lunghe possono causare:
- perdita di massa ossea
- deterioramento muscolare
- danni renali severi
- mutazioni nel sangue associate a malattie gravi
A fronte delle difficoltà riscontrate durante queste missioni, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha avviato studi per comprendere meglio gli effetti dello spazio sul corpo umano attraverso esperimenti con volontari.