Polizia penitenziaria: le parole di faraone sui silenzi del governo

Contenuti dell'articolo

Recenti sviluppi politici hanno sollevato interrogativi significativi riguardo alla trasparenza del governo italiano. In particolare, il capogruppo di Italia Viva alla Camera, Davide Faraone, ha espresso preoccupazioni in merito al rifiuto dell’esecutivo di rispondere su questioni legate al caso Paragon, un tema delicato che coinvolge la polizia penitenziaria e le procure.

il rifiuto del governo di rispondere

Il governo ha comunicato che non intende fornire chiarimenti durante il prossimo question time riguardo all’uso dello spyware Graphite nella sorveglianza del direttore di Fanpage.it e di altri sei italiani. Questa decisione è stata giustificata con l’applicazione dell’articolo 131 del regolamento della Camera, che consente all’esecutivo di astenersi dal rispondere a interrogazioni senza fornire motivazioni dettagliate.

la lettera del sottosegretario Mantovano

In una missiva indirizzata al presidente della Camera, Mantovano ha indicato che la materia era già stata oggetto di audizioni presso il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. Inoltre, ha affermato che ogni aspetto rilevante deve essere considerato classificato e trattato solo dal Copasir.

le reazioni delle opposizioni

Le forze politiche di opposizione hanno reagito con fermezza, definendo il comportamento del governo come un precedente grave. Hanno richiesto un intervento diretto da parte del presidente della Camera per garantire le prerogative parlamentari.

  • Davide Faraone (Iv)
  • Federico Fornaro (Pd)
  • Nicola Fratoianni (Avs)
  • Luca Ciriani (ministro per i Rapporti con il Parlamento)

l’intervento di Faraone

Nell’Aula, Faraone ha sottolineato la necessità per il governo di chiarire se le procure e la polizia penitenziaria abbiano utilizzato lo spyware in questione. Ha evidenziato come l’atteggiamento dell’esecutivo sia stato poco trasparente e irrituale nel negare informazioni su materie così delicate.

sospetti sull’utilizzo dello spyware

Dopo gli eventi recenti, è emersa una crescente convinzione tra le opposizioni circa l’eventualità che la polizia penitenziaria abbia effettivamente impiegato lo strumento in discussione. La richiesta ora è quella di una risposta chiara e diretta da parte del governo in Aula.