Ponte sullo Stretto: il progetto bloccato dalla mancata firma del ministro Pichetto

Il progetto del Ponte sullo Stretto di Messina ha subito un nuovo ritardo. In particolare, è necessario attendere la firma del ministro Pichetto Fratin riguardo alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA), un passaggio cruciale, senza il quale il progetto non può essere presentato al Comitato interministeriale per la programmazione economica e sociale (Cipess) per l’approvazione definitiva.
Situazione attuale del progetto
Il Ponte sullo Stretto di Messina, di cui si sperava l’apertura dei cantieri già la scorsa estate, ha visto rinviare ulteriormente la sua realizzazione. Inizialmente, il governo, tramite annunci da parte di esponenti come Matteo Salvini, aveva previsto l’avvio dei lavori entro fine anno. Dopo una momentanea accelerazione del percorso burocratico avvenuta a novembre con il consenso della commissione VIA-VAS del ministero dell’Ambiente, la situazione è nuovamente stagnante.
Motivi del ritardo
La firma del ministro Pichetto Fratin è ancora assente, bloccando il decreto che chiuderebbe l’iter della Valutazione di impatto ambientale. È prevista una nuova discussione in Consiglio dei Ministri, che dovrà considerare le compensazioni ambientali, attualmente giudicate insufficienti dalla commissione. L’approvazione di novembre, pur essendo stata positiva, ha imposto 62 prescrizioni, alcune delle quali si riferiscono a misure di mitigazione ambientale.
Compensazioni ambientali e procedure necessarie
Le compensazioni ambientali devono attenuare gli effetti negativi sulle aree di interesse comunitario, in particolare sulle aree Sic, soggette a regolamentazioni europee. La società Stretto di Messina Spa è chiamata a presentare ulteriori documenti per una valutazione aggiuntiva.
Documentazione mancante e passaggi futuri
Un ulteriore elemento essenziale ancora inesistente è la motivazione per cui il ponte è considerato irrinunciabile, documento che deve essere approvato da vari ministeri, inclusi Interno, Salute, Infrastrutture e Protezione civile. Anche dopo la firma della VIA, rimarranno da affrontare i passaggi burocratici presso Bruxelles, dove la Commissione europea potrebbe avanzare obiezioni se le compensazioni non risultassero adeguate.
Prospettive di realizzazione
In assenza della Valutazione di impatto ambientale, il progetto non potrà accedere al Cipess per l’ok definitivo, con una scadenza inizialmente prevista per il 31 dicembre. Solo in seguito si potrà avviare la redazione del progetto esecutivo, un processo che richiederà almeno sei mesi per soddisfare le indicazioni del comitato scientifico. Si prevede anche la possibilità di ricorsi da parte di cittadini e associazioni, i quali potrebbero impugnare l’approvazione definitiva del progetto da parte del Cipess, creando ulteriori ritardi.