Primo rapporto caso Paragon: le novità dal podcast DIRECT del direttore

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analisi del podcast DIRECT e del caso Paragon

Il podcast DIRECT si propone di esaminare eventi attuali attraverso le domande poste dagli ascoltatori. Destinato agli abbonati di Fanpage, le prime due puntate sono accessibili a tutti su Spotify.

novità sul caso Paragon

Recentemente, è emersa una nuova informazione riguardante il caso Paragon, grazie alla pubblicazione di un rapporto da parte di Citizen Lab. Questo documento fornisce dettagli cruciali sulle attività di spionaggio illegali che hanno coinvolto vari account WhatsApp.

chi è citizen lab?

Citizen Lab è un centro di ricerca specializzato nello studio degli spyware, noto per aver collaborato con Meta nella scoperta di attività illecite sui social media. La loro indagine ha portato alla luce l’uso dello spyware Paragon da parte della polizia dell’Ontario in Canada.

metodologia d’indagine

Il rapporto descrive come Citizen Lab abbia identificato inizialmente prove sull’impiego dello spyware, avviando così una collaborazione con Meta. Insieme, hanno scoperto che Graphite era riuscito a superare i sistemi difensivi di WhatsApp.

dettagli sugli attacchi a giornalisti e attivisti

A seguito delle indagini, WhatsApp ha notificato circa 90 account ritenuti compromessi dallo spyware. Il messaggio informava gli utenti riguardo l’interruzione delle attività della società di spyware responsabile degli attacchi.

focus sul caso italiano

Il rapporto evidenzia casi specifici legati all’Italia, dove alcuni individui hanno denunciato la ricezione del messaggio di avviso. Tra questi figurano:

  • Beppe Caccia – armatore dell’ong Mediterranea
  • Luca Casarini – capo missione dell’ong Mediterranea
  • David Yambio – portavoce di Refugee For Libya

risultati delle analisi forensi

I soggetti menzionati hanno fornito i loro dispositivi per un’analisi approfondita da parte di Citizen Lab. Quest’ultima ha sviluppato uno strumento chiamato BIGPRETZEL, capace di rilevare la presenza dello spyware Graphite nei dispositivi Android. Le prime scoperte indicano tracce significative nei telefoni analizzati.

  • Sette tracce nel dispositivo di Beppe Caccia (dal 22 dicembre 2024 al 31 gennaio 2025)
  • Una traccia nel telefono di Luca Casarini (23 dicembre 2024)

Tali risultati confermano che entrambi i dispositivi sono stati oggetto di attacchi andati a buon fine.

🎧 Ascolta l’episodio 8 per l’approfondimento completo.