Procedura d’infrazione Ue per l’Italia: la crisi dei docenti precari nella scuola

La situazione dei docenti precari influisce significativamente sull’istruzione in Italia. La Commissione Europea ha deciso di attivare una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per non aver adeguato la sua legislazione sulla occupazione a tempo determinato, in riferimento ai contratti degli insegnanti.
Motivo della procedura di infrazione
La Commissione Europea ha avviato la procedura di infrazione tramite una lettera di messa in mora, evidenziando che la normativa nazionale non è conforme alla direttiva europea sul lavoro a tempo determinato. In Italia, gli insegnanti a tempo determinato non beneficiano di una progressione salariale in base all’anzianità, contrariamente ai colleghi con contratto a tempo indeterminato. Questa disparità rappresenta una violazione dei principi di non discriminazione dei lavoratori e della normativa europea.
Scadenze e possibili sviluppi
Il governo italiano ha un termine di due mesi per fornire una risposta e risolvere le problematiche sollevate. Se la risposta non soddisfa la Commissione, si potrebbe passare a uno stadio successivo della procedura, portando a un parere motivato da parte di Bruxelles.
Contesto attuale dei docenti precari
Recenti dati indicano un incremento significativo dei docenti precari in Italia. Nel 2015-2016 erano circa 100.000, aumentando fino a 250.000 nell’ultimo anno. La distribuzione non è uniforme: il tasso di precarietà è del 25% a livello nazionale, ma raggiunge il 37% a Milano e il 43% a Lodi, mentre nel sud Italia si attesta attorno al 20% a Napoli e al 10% ad Agrigento.
Le reazioni del settore educativo
Le reazioni alla decisione della Commissione Europea non si fanno attendere. Vito Carlo Castellana, coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti, ha espresso preoccupazione per la persistente piaga del precariato nel settore educativo. Castellana sottolinea l’importanza di garantire pari opportunità tra insegnanti di ruolo e precari, evitando ogni forma di discriminazione. Ha inoltre ribadito la volontà della Gilda di lottare per i principi di uguaglianza e giustizia nella professione docente.
Personaggi e figure coinvolte
- Vito Carlo Castellana – Coordinatore nazionale Gilda degli Insegnanti